I Jethro Tull nella loro carriera hanno fatto un po’ di tutto,
dal blues al folk, dall’hard rock alla musica neoclassica, senza
disdegnare il pop elettronico e per questa ecletticità sono
stati catalogati come band progressive, ma per questo non sono mai
stati molto amati dai progsters più integralisti. Personalmente
amo molto questo gruppo, in particolare il periodo che va dalla fine
degli anni ’60 fino al ’77.
Questo live ci restituisce una storica performance tenuta al famoso
festival di Isle Of Wight del 1970, il cosiddetto Woodstock europeo,
una tre giorni con i nomi più importanti di allora, uno su
tutti Jimi, che rese veramente indimenticabili quei tre giorni.
In quell’occasione la band rockava che era un piacere, niente
prog, niente o pochissimo folk, niente blues, ma tanto hard rock con
influssi neoclassici, ma anche molto essenziale e diretto e questo
è quanto si ascolta negli otto brani presenti in questo dischetto.
Si attacca con la blueseggiante “My Sunday Feeling”, ma
i suoni sono molto duri, una partenza in quarta. A seguire “My
God” che parte acustica quasi folk, poi dopo un paio di minuti
entrano la chitarra elettrica e la batteria e il brano si fa rovente.
Altro ottimo esempio del fervido songwriting del gruppo è “With
You There To Help Me”, che alterna momenti estatici e riflessivi
a cavalcate piene di energia. “To Cry You A Song” quando
la classica si sposa con l’hard rock. “Bourée”
non ha bisogno di presentazioni. L’epica “Dharma For One”
è un altro esempio di neoclassicismo in chiave rock, con un
riff di chitarra irresistibile e un solo di batteria molto old fashioned.
“Nothing is Easy” è uno dei brani migliori e non
a caso è stato scelto come titolo del disco. Chiude il medley
“We Used To Know / For A Thousand Mothers”.
Questo disco è un viaggio nel tempo, fotografa un’epoca
ormai lontana che ha dato così tante emozioni a molte generazioni
a venire. L’operazione di riesumare vecchie registrazioni dal
vivo sembra destinata ad un pubblico molto selezionato, formato per
lo più da die hard fans, ma sono convinto che anche tanti giovani
assetati di musica possono trovare interessante questo prezioso documento.
GB
Altre recensioni: Living With the Past;
Christmas Album; Heavy
Horses
Articolo
Live
report
Sito
Web
Artisti correlati: Ian Anderson
|