È
con grande piacere che torno ad occuparmi del ritorno discografico
del progetto musicale del tastierista Carlos Plaza, perché
ogni suo lavoro ha sempre saputo conquistare la mia curiosità
e la voglia di approfondire, di saperne di più. Ricordo infatti
molto bene anche l’intervista che abbiamo fatto, che toccava
molti punti su cui mi sono fermato a riflettere. Questo nuovo album
è l’evoluzione del cammino del gruppo e si presente subito
in una veste grafica molto curata. Ma io comunque sono sempre stato
attratto principalmente dai contenuti musicali, anche se non nego
di provare una certa simpatia per i lavori ben curati.
Ouroboros manco a dirlo è un concept album e prende spunto
da alcune creature mitologiche, che vengono descritte nelle loro caratteristiche
simboliche nel booklet e poi sono raccontate da una musica fortemente
visionaria e fantasiosa. Fondamentalmente si tratta di ottimo prog
strumentale pieno di spunti, una fusione quasi perfetta di jazz, neo
classica e rock, questo potrebbe anche chiudere il discorso, perché
ogni altra parola rischia di diventare veramente superflua, i Kotebel
con questo Ouroboros ci hanno consegnato un disco spettacolare, non
certo immediato e in certi passaggi anche piuttosto difficile, non
direi ostico, anche nei momenti più arditi, ma certamente si
tratta di musica per palati molto esigenti. I singoli brani non possono
essere descritti, sono troppe le idee espresse per poterle racchiudere
in poche parole, si tratta di un rincorrersi continuo di temi musicali,
di intrecci ritmici, di fughe di tastiere e di chitarra, che ad ogni
nuovo ascolto regalano emozioni nuove.
Il cd contiene anche una bonus track, la versione live di “Mysticae
Visiones”, uno dei brani più significativi composti da
Plaza, che anche in questa occasione si è dimostrato essere
musicista pieno di talento, sia esecutivo che compositivo. Non è
facile oggi come oggi ascoltare del prog così impegnativo e
al tempo stesso piacevole da ascoltare. Probabilmente questo non è
un disco che passerà alla storia, ma di certo è un signor
disco, uno dei migliori in campo prog di questi anni. GB
Altre recensioni: Mysticae Visiones; Fragments
of Light; Omphalos
Interviste: 2006
Sito Web + MySpace
|