Rock Impressions

Marillion - Happiness is the Road MARILLION - Happiness is the Road
Racket Records
Distribuzione italiana: ?
Genere: Prog
Support: 2CD - 2008
Marillion - Happiness is the Road

Prima di esporre un giudizio al riguardo di questi meravigliosi artisti, voglio che sappiate che io sono sempre stato un loro fan, sia del periodo Fish che quello Hogarth e li ho seguiti in tutta la loro lunga carriera, disquisendo ed approvando a seconda dei casi e delle loro scelte musicali. Anche ultimamente mi sono sentito fuorviato dalle loro uscite, “Marbles” l’ho amato molto, mentre l’ultimo "Somewhere Else” del 2007 mi ha lasciato l’amaro in bocca.

Questo “Happiness Is The Road” è un doppio cd ed è il loro quindicesimo sigillo, escludendo ovviamente tutti i live, raccolte etc etc. Curioso il fatto che la band mette a disposizione questo lavoro prima su internet gratuitamente e poi nei negozi solo in seguito. Il cd uno si intitola “Essence” e sin dal titolo si intuisce che si va a parare in argomentazioni spirituali. Accompagnati dalla musica enfatica, come loro sanno fare, si narra di musica e vita, un legame indissolubile nello spirito dell’uomo. Ma cominciamo a parlare anche delle noti dolenti. Non gradisco questo appiattimento sonoro, non riesco a metabolizzare melodie fotocopia prive di veri e propri picchi strumentali. Attenzione, è sempre buona musica, ma i samples di Mark Kelly aumentano e le chitarre raramente volano alte. Addirittura siamo più vicini all’Ambient che al Prog. Certamente è lodevole il fatto che la band abbia deciso di non cristallizzare il sound, giusto cercare di mutare, ma francamente dopo numerosi ascolti, di tutto mi resta in mente solo che poco. La musica scivola via come sabbia fra le dita. Hogarth è sempre sublime interprete, delicato ed enfatico, però alla lunga mi diventa soporifero.

Non vorrei marcare troppo la mano, sembra da parte mia una stroncatura netta, ma così non vorrei che fosse, perché di brani eccellenti ce ne sono, come ad esempio “This Train Is My Life”. Godibilissima anche “Happiness Is The Road” a dimostrazione che quando ci si mettono d’intento i Marillion hanno davvero una classe insuperabile. Picchi di rabbia in “Half Empty Jam”, in definitiva una prima parte fra alti e bassi.
Il secondo cd s’ intitola “The Hard Shoulder”ed è leggermente più vicino a quanto fatto nel precedente “Somewhere Else”. Anche qui alti e bassi, anonime “Thunder Fly” ed “Half The World”, ma davvero belle “The Man From The Placet Marzipan” e “Asylum Satellite”. Per il resto normale amministrazione Marillioniana.

Non ritengo questo nuovo doppio cd un lavoro da gettare, assolutamente, ma non nascondo neppure un velo di delusione per come sono state gestite le cose. Credo che se “Happiness Is The Road “ fosse stato un cd unico, forse avrei dato un giudizio superlativo. Comunque sia i Marillion sono i Marillion e al mio cuor non si comanda…. Bravi… ma a ve lo dico a denti stretti. MS

Altre recensioni:
Script For a Jester's Tear; Marbles

Intervista

Articolo

Live Reportages: 2004; 2007

Sito Web


Indietro alla sezione M

 

Ricerca personalizzata

| Home | Articoli | Interviste | Recensioni | News | Links | Chi siamo | Rock Not Roll | Live | FTC | MySpace | Born Again |