11 giugno
2004: un giorno che ricorderò per molto tempo; è infatti
il giorno della mia prima intervista ‘ufficiale’ per rock
impressions ad uno dei miei gruppi preferiti: Marillion. Ho passato
l’intera giornata con loro in quel di Castellarano, in un locale
all’aperto immerso nel verde vicino Reggio Emilia, gustandomi
prima il sound check, con tanto di blues improvvisato sul momento
e una cover dei Beatles ‘Good Morning’, poi una lunga
chiacchierata con Steve Hogart, Mr. “h” , ed infine godendomi
un concerto di circa 2 ore e 30 nel quale i nostri hanno presentato
il loro ultimo album ‘Marbles’ ed alcuni dei loro classici
post era Fish.
Il concerto è
stato diviso in due set distinti: il primo ha visto la band presentare
l’ultimo album. Per il sottoscritto ‘Marbles’ non
solo è uno dei più bei dischi dei Marillion, ma è
tra gli album più intensi e coinvolgenti degli ultimi anni.
La resa del vivo dei brani è ancora più entusiasmante:
la band suona con un feeling ad una coesione incredibile, merito anche
dei suoni davvero ottimi. Il pubblico, numeroso considerando il luogo
dove suonavano, conosce già ogni singola canzone e dispensa
applausi ed incitazioni a tutti i componenti del gruppo: ‘The
Invisibile Man’ , il brano più difficile dell’album,
posto provocatoriamente per primo, ti prende da subito e ti porta
immediatamente in quel ‘Fantastic Place’ che ognuno di
noi ha e di cui parla Hogart nella canzone omonima. “h”
è in gran forma, le canzoni di ‘Marbles’ lo impegnano
emotivamente e le canta con un feeling che arriva a toccare tutti:
‘Angelina’, ‘Don’t Hurt Yourself’, la
bellissima ‘The Damage’, è difficile dire quale
canzone sia la migliore. Dopo un’ora di concerto i 5 ci lasciano
promettendo di tornare ‘tra 5 minuti’ per un’ora
e mezza di classici.
‘This Is
The 21st Century’ apre il set ed è come se la band iniziasse
un’altro concerto: non c’è un minimo accenno di
stanchezza: Pete Trewavas continua ad incitare la folla ed a saltare
sul piccolo palco del Rockville. Con ‘The Party’ si arriva,
per il sottoscritto, all’apice del concerto: l’interpretazione
di “h” è magistrale e l’assolo di Rothery,
invocato dall’audience, è come una spada che ti viene
piantata nel cuore. C’è tempo anche per un breve medley
da ‘Brave’ che scuote i fans e per una coinvolgente ‘The
Uninvited Guest’ che il pubblico canta a squarcia gola.
Un concerto memorabile
per una band davvero grande che meriterebbe molto di più.
Jacopo Meille
Set list:
The Invisible Man
Marbles I
You're Gone
Angelina
Marbles II
Don't Hurt Yourself
Fantastic Place
Marbles III
The Damage
Marbles IV
Neverland
This is the 21st
Century
Quartz
Bridge
Living with the Big Lie
The Party
Between You and Me
Estonia
Uninvited Guest
Cover My Eyes
Live Reportages: 2007
Recensioni:
Script For a Jester's Tear;
Marbles;
Happiness
is the Road
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