Rock Impressions

Mattsson LARS ERIC MATTSSON - Earthbound
Lion Music
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Virtuoso
Support: CD

L’eclettico chitarrista svedese Mattsson si cimenta in un disco completamente strumentale a distanza di ben quattordici anni da “Electric Voodoo”. Con esso mette alla prova le sue qualità di compositore più che quelle di esecutore, dedicando molta attenzione al brano e alla sua più omogenea sonorità.

Ecco allora fuoriuscire da ogni dove Riff massicci e penetranti, alternati a momenti acustici ed esoterici. “Earthbound” è suonato interamente da Lars escluse le percussioni affidate ad Eddie Sledgehammer. Ampio spazio dunque al motivo in se, “From The Skies” evidenzia entrambe i lati di Lars, un senso per la composizione molto spiccato e buona tecnica individuale. Nella title-track “Earthbound” si prosegue con un suono granitico e sentori di axe man anni ’80 come Tony Mc Alpine. Per rendere l’ascolto fluido è necessario variare sonorità ed armonie, infatti questo accade in “Time Capsule”, folkloristico ed ammaliante. Lars dunque sa come non annoiare, ed ecco allora l’ indiana “Delhi” a dimostrazione ancora una volta della duttilità della proposta.
“Shredhead” riporta l’attenzione sulla chitarra elettrica ed in questo caso si corre sulla sua tastiera. La repentina frenata sopraggiunge in “The Orchid”, una canzone semplice e pacata. Tornano i suoni distorti con “Free Wind” e come da scaletta lasciano spazio successivamente a quelli acustici di “Song Of The Wood”. L’Hendrixiana “Closet Eyes” è davvero bella, ma ancora di più la spaziale “…Later” che sembra essere un augurante “… a risentirci a presto”.

“Earthbound” è un disco chitarristico leggermene fuori dai canoni, non solo scale impossibili ma molta musicalità. Più che sufficiente. MS

Altre recensioni: Power Games; War; No Surrender; Tango


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