Buon vecchio Hard Rock, ne hai viste di band passare! Deep Purple,
Led Zeppelin, Rainbow, insomma non posso stare qui a nominarle tutte.
Di base questo è il panorama, poi ci sono le variabili ed il
Finlandese Lars Eric Mattsson propende per un Hard Rock dalle contaminazioni
sinfoniche.
“No Surrender” in origine esce nel 1989 e per i suoi venti
anni, viene rielaborato con nuove chitarre e nuova voce, sempre quella
di Lars. Per rendere il disco più appetibile ai propri fans,
vengono aggiunte cinque live tracks e ci crediate o meno queste (secondo
me) sono quelle più interessanti. Ho seguito la carriera discografica
di questo artista, il quale rispetto per onestà professionale,
ho quindi goduto di molte buone canzoni ad alto volume, anche in auto.
La sfortuna, o la fortuna, a seconda del punto di vista, vuole che
io abbia seguito anche tutto il periodo dell’Hard Rock, per
cui nel tempo mi sono anche saputo trattare bene. Con questo voglio
dire che in “No Surrender” non ho colto nulla di travolgente,
malgrado la produzione ed i rifacimenti del caso.
Le canzoni non mi piacciono, forse sarà colpa mia, ma mi entrano
da un orecchio e mi escono dall’altro senza lasciare in me nessuna
traccia, anzi a tratti ho quasi fastidio. Non me ne voglia Lars, che
ripeto è un grande artista, forse è solo colpa mia,
ma chi mi conosce sa che non mento mai e sarei stupido a farlo in
una recensione (poi con quello che costano i cd…).
Anche il cantato è da bocciare, insomma questa volta la Lion
ha preso una cantonata e sono sicuro che si rifarà presto,
perché la scuderia è piena di buoni artisti. Alla prossima
buon vecchio Lars! Da evitare. MS
Altre recensioni: Power Games; War;
Earthbound; Tango;
Burning Bridges
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