Rock Impressions
 

INTERVISTA A NEAL MORSE (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

Ciao Neal, sono passati un paio di anni dalla nostra precedente chiacchierata. Cos’è cambiato da allora nella tua vita sia personale che artistica?
Solitamente sono molto concentrato sul momento presente… comunque potresti saperne di più se chiedessi a qualcun altro (risate). Non credo che le cose siano molto cambiate dopotutto. Abito sempre nella stessa casa e ho ancora lo stesso studio in cui lavorare. Una novità è che ho suonato ai servizi liturgici invece che ai dei concerti, e questo mi è molto piaciuto. Questo non vuol dire che non voglio fare più dei concerti, solo è che adesso non so quando ne farò altri.
Il cambiamento più significativo è che mi sono avvicinato al Signore più di quanto non lo sia mai stato prima. Con la speranza di essere sempre più vicino a Lui.
Oltre a questo i miei figli sono cresciuti, sono un po’ più vecchio, ma oltre a queste cose non è cambiato davvero molto altro. Ah, dimenticavo... ho pubblicato un nuovo album (risate)!

Ci puoi raccontare qualcosa a proposito della sua composizione?
L’idea di fare un concept album sul Tabernacolo è venuta al mio amico Paul Farmer. Paul mi ha incoraggiato a dire alle persone che il concept era un segreto, qualcosa del tipo “Non ci ho ancora pensato”. Ma l’avevo detto ad un recensore e subito iniziò un gran pettegolezzo sul suo contenuto, ma all’epoca non avevo ancora composto neanche una nota. Così cominciai ad analizzare l’idea che prese subito vita e diventò molto seria. Sono convinto che il Signore abbia avuto un ruolo fondamentale in tutto questo...
Ero appena tornato da un tour tenuto in varie chiese europee quando ho iniziato a scrivere. L’album intero è stato realizzato (poured) in circa dieci o dodici giorni.
Il mio modo di comporre è sedermi al pianoforte, qualche volta suono la chitarra... con un piccolo registratore. Suono e registro le idee che mi vengono. Una delle prime cose che ho scritto è stata “Suffer, trespass, stranger redeemed.” Paul ha preso casualmente queste parole dal Levitico (ndr un libro dell’Antico Testamento)… e esse stavano sedute al piano con me, ho semplicemente iniziato a cantare ripetutamente delle note su queste parole...

Mi sembra di riscontrare delle influenze degli Happy The Man nell’uso dei fiati...

Non credo di aver mai ascoltato gli Happy The Man mentre scrivevo questo album. Forse li ho sentiti una volta o due in passato, ma non mi ricordo con precisione. La prima volta che li ho ascoltati con attenzione è stato al festival Nearfest. Mi sono piaciuti moltissimo, ma non penso mi abbiano mai influenzato.

Secondo te quali sono le principali differenze fra Testimony, One e il nuovo album?
Il nuovo album è più misterioso, che è esattamente quello che stavo cercando di comunicare, è più intrigante ed enigmatico, forse anche un po’ più dark. Testimony era molto autobiografico con molta musica in primo piano. Con One ho cercato di fare in modo che la gente potesse sentire l’amore di Dio nel proprio cuore. Mentre questo nuovo album è un viaggio all’interno dei misteri della fede. Inoltre Testimony era un lavoro più orchestrale, a cui faceva seguito anche One. Questo nuovo è meno orchestrale dei tre e il più orientato all’idea di band.

Perché hai scelto il titolo “punto di domanda”?
Perché ha a che fare con il concetto di mistero. La Bibbia parla spesso di luoghi nascosti e misteriosi, del mistero del divino e della devozione. Ho voluto spingere le persone a meditare su questi concetti, a cercare questi interrogativi con profondità interiore, per rispondere alla domanda “Dov’è oggi il Tabernacolo?”.

Quindi nei testi di cosa parli esattamente?
Ho cercato di comunicare cose diverse in modi diversi. Principalmente , ho cercato di dare alle persone che ascolteranno il disco la sensazione di cosa significa essere individui che hanno Dio nel cuore. Persone che provano compassione per chi sta intorno a loro… e poi ho cercato di rappresentare il mistero che sta dietro questi concetti.

Che tipo di risposte ricevi dai messaggi presenti nei tuoi dischi?
Principalmente sono veramente fantastiche. Sono proprio pienamente compiaciuto di quanto sto ricevendo.

Ci sono state anche delle critiche negative alla tua scelta religiosa che ti hanno ferito?
Si, qualche volta fa male… ma di solito non riguardavano me personalmente. Se qualcuno è stato sconvolto o offeso dalla Cristianità, allora ha delle buone ragioni per provare dei sentimenti negativi. Ad esempio c’è molta corruzione nella Chiesa e anchio lo posso vedere, ma personalmente non sono molto colpito da queste cose.

Qual è stata l’esperienza più bella che hai avuto durante un concerto?

Una delle mie preferite è stata quando per la prima volta ho raccontato la testimonianza della guarigione di mia figlia Jada, ero all’Astoria di Londra. E’ stata immortalata nel bonus dvd di Testimony Live. Il Signore quella sera era veramente presente.

Nella nostra precedente intervista mi avevi detto che ti sentivi come un neonato nel cammino per diventare un credente, dove sei arrivato oggi in questo cammino?
Gesù, a proposito del seguire le sue orme, ha detto che se non diventeremo come bambini, non potremo entrare nel Regno dei Cieli. Così spero di essere sempre un bambino in questo percorso. Si intende bambini nel senso del peccato, della collera, ma dobbiamo essere anche saggi. Gesù ha detto che dobbiamo essere astuti come i serpenti e miti come le colombe. Forse adesso sono diventato un bambino che muove i primi passi (risate). Penso che sto continuando a crescere in Lui, ma comunque è Lui che deve giudicare dove sono arrivato. La Bibbia dice che chi è saggio è folle ai suoi stessi occhi (ndNM grazie, Kerry Livgren).

Ci puoi dire in che modo Gesù ha cambiato la tua vita?

Quanto tempo abbiamo a disposizione (risate)? E’ una trasformazione che coinvolge tutti i settori della vita. Il mio esempio preferito è quello che la Bibbia chiama la “circoncisione del cuore”, la spogliazione dell’inattività e della pigrizia dal proprio cuore, così che puoi veramente sentire l’amore e la compassione. Io sento le cose in un modo completamente diverso e che non avrei nemmeno potuto provare prima. Nella mia vita passato sono stato comodamente molto pigro. Egli ha cambiato il mio cuore così da poter amare Dio, la mia famiglia, la mia musica e il mio pubblico in un modo completamente nuovo e diverso.

Ci puoi raccontare qualcosa della tua relazione quotidiana con Dio e quanto tempo dedichi alla preghiera in una giornata tipo?
Beh, dipende, perché non sono uno che pianifica molto. Penso che ci sia il richio che queste cose possano diventare un po’ troppo meccaniche e ripetitive, questo è uno degli insegnamenti principali di Gesù quando dice che non bisogna essere come i farisei per i quali tutto è diventato solo un metodo esteriore. In questo senso cerco di comportarmi, probabilmente prego un media di venti, trenta minuti al giorno. Io prego un po’ durante tutto il giorno.Prego con I miei bambini. Poi ci sono degli incontri di preghiera.
Hei, Egli è veramente presente. È incredibile, è veramente fantastico il suo modo di fare… io sento che è giusto con me, che mi aiuta lungo il mio cammino, che mi custodisce e mi corregge… noi dobbiamo desiderare le sue correzioni per diventare dei buoni figli. La Bibbia dice “non dispiacerti dei castighi del Signore.”. Ti rendi conto che le sue correzioni sono la cosa migliore che ti può dare e una quando realizzi questo diventa meraviglioso seguire il Signore.

Molta gente pensa che seguire Gesù corrisponda a perdere la propria libertà o che ad essere un credente si smetta di ragionare con la propria testa, cosa risponderesti a queste affermazioni?
Sembrano due cose molto diverse. A proposito della perdità della libertà: io credo che le persone abbiano due possibilità: servire Dio o servire la carne. Non sei veramente libero quando servi la carne… anche se a volte può sembrare il contrario. Il fatto è che quando segui la via del peccato sei dominato da cose come l’orgoglio, l’avarizia, l’avidità… sono queste cose che ti dominano e non sei tu. Mentre se servi Dio sei libero da tutte queste cose. La Bibbia dice che dove abita lo spirito del Signore, la c’è libertà.
Si è liberi da un’esistenza materiale, ma è anche chiaro che, come è scritto nella lettera di (San) Paolo ai Galati (ndr. la sezione nel Nuovo Testamento dedicata alle lettere apostoliche) c’è scritto “non usare la tua libertà per servire la carne, ma per amare il tuo prossimo”. Sei libero di servire Dio, i tuoi fratelli e le tue sorelle. Se accetti questo modo di vivere, allora scopri la vera libertà nel tuo cuore e nel tuo spirito. E’ un processo che dura per tutta la vita… non è una cosa che succede una volta e basta. (San) Paolo dice nella lettera ai Romani: “Sono stato salvato, sono salvato, sarò salvato”.
A proposito di essere un credente e di non poter pensare liberamente: Gesù vuole che noi pensiamo con la nostra testa. E’ anche vero che non siamo sempre noi a pensare, ma lo Spirito guida i nostri pensieri. La vita non è tua proprietà, perché sei stato comprato ad un caro prezzo. Continuiamo ad avere un corpo carnale, ma siamo in ricerca della nostra dimensione spirituale. Si tratta di un cammino, Gesù dice che dobbiamo ogni giorno prendere su di noi la nostra croce.
[It’s also true that you don’t think so much with your mind, as of the Spirit. Your life is not your own, you were bought wiith a price. You still have your carnal, but you’re seeking to have this spiritual one take over. It’s a process. Jesus talks about taking up your cross, daily.]

Cosa pensi dell’attitudine di associare alla musica rock dei testi negativi?
Io penso che la musica sia un linguaggio come tanti altri e può essere usata per il male o per il bene.

Secondo te i testi possono veramente influenzare i giovani?
Certamente. Ma penso anche che sia un argomento molto complesso. Io spero che i giovani siano commossi dalla musica… solo il tempo però potrà dirlo.

Cosa pensi degli artisti che hanno messo dei messaggi subliminali nei loro dischi, alcuni gruppi coinvolti da queste polemiche sono i Beatles, i Led Zeppelin, i Queen, i Rolling Stones, gli Stix e molti altri?
Non mi sono mai occupato molto di queste cose. Mi ricordo in particolare il caso della presunta morte di Paul Mcartney… avevo pensato che si trattasse di una cosa molto bizzarra. Il mio amico Paul Farmer, quello che mi ha dato lo spunto per realizzare questo album, è molto coinvolto in questi aspetti. Per questo ho messo nel disco dei sussurri rovesciati.

In Italia abbiamo avuto alcuni gravi casi di omicidi satanici in cui erano coinvolti giovani appassionati di heavy metal, cosa pensi di questi poblemi?
Penso che la musica sia un mezzo di suggestione molto potente, per questo motivo ne sono così innamorato. Di conseguenza può influenzare con grande forza le persone sia verso il male che a camminare verso Dio.

Cosa significa per te essere un artista cristiano in un mondo (quello della musica in particolare) dove c’è vermente poco posto per Dio e per il suo messaggio d’amore?

Fratello, dovresti venire a vedere il mio mondo da vicino (risate)! Ci sono due mondi che convivono: c’è un mondo fisico… e Gesù ha detto “il mio Regno non è di questo mondo”. In giro ho incontrato molte persone che sono veramente affamate di Dio.

In questi tempi di buio, secondo te cosa bisognerebbe cambiare al più presto?

Tutto comincia con una “J” (risate).

Se qualcuno ti dovesse chiedere: “perché fai tutto questo?” cosa risponderesti?
La mia strada si dirige verso dove io sento che Dio mi sta indicando di andare… dove io posso sentire il Suo cuore. È una cosa molto liberatoria, perché senti che quello che stai facendo è una cosa giusta, anche quando al momento non lo capisci subito.

Qual è il regalo più bello che hai ricevuto?

Lo Spirito Santo.

Hai una parola di speranza per chiudere quest’intervista?
Pregate il Signore con tutto il vostro cuore, la vostra mente e la vostra anima e guardate cosa succede nella votra vita.


GB

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