Rock Impressions

Riverside - Shrine Of New Generation Slaves RIVERSIDE - Shrine of New Generation Slaves
Inside Out
Distribuzione italiana: Spin Go!
Genere: Prog Metal
Support: CD - 2012


In passato ho criticato questa band polacca per la propria marcata dipendenza da gruppi come i Porcupine Tree in primis, ma devo dire che album dopo album questi artisti hanno avuto la costanza e la forza di crescere e oggi con questo quinto album, se tralasciamo il dvd live e alcuni Ep intermedi, si ripresentano sul mercato maturi e finalmente padroni dei propri mezzi espressivi.

Il disco si apre con “New Generation Slaves”, un brano epico, solenne, quasi una lamentazione sul presente, che poi nella seconda parte decolla con un ritmo incalzante, un pezzo di ottimo spessore, che denota carattere e capacità non comuni, doti che il gruppo ha finalmente affinato. “The Depth of Self-Delusion” è una canzone più costruita, ricca di situazioni diverse, in linea col brano precedente, ma anche molto più completa, velata di una malinconia romantica molto calda. “Celebrity Touch” ha un impianto molto hard, con un riff molto azzeccato e ripetuto in modo ossessivo, davvero coinvolgente, che dal vivo deve essere una vera potenza. “We Got Used To Us” è una canzone un po’ meno originale, ma funziona bene e nel contesto non stona troppo. Si recupera con “Feel Like Falling” è un altro brano robusto, con una bella integrazione di pathos ed energia. “Deprived” è uno di quei pezzi dove la band mette a frutto tutta la propria capacità compositiva, brano meno immediato, ma ricco di soluzioni. “Escalator Shrine” è il brano più complesso del cd, una suite per intenderci, con una solida base blues prog vagamente settantiana, una buona prova di carattere, dove la band mette in mostra in modo definitivo tutti i propri progressi di questi anni. Chiude “Coda”, quasi un cameo, che suggella un album riuscito, il disco della maturità.

I Riverside hanno dimostrato carattere ed è giusto premiarli, la loro crescita è frutto di un cammino coerente e costante, che oggi li fa essere una bella realtà, speriamo solo che la zona di provenienza non sia un fattore discriminante, sarebbe un vero peccato. GB

Altre recensioni: Second Life Syndrome; Rapid Eye Movement;
Anno Domini High Definition

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