Rock Impressions
 

INTERVISTA CON DEREK SHERINIAN (versione inglese)
di Giancarlo Bolther

La prima cosa che ho pensato mentre ascoltavo Black Utopia è che questo album sembra più orientato alla chitarra che non alle tastiere, hai la stessa sensazione?
Questa sembra essere l’impressione generale di chi ascolta il disco. Ho preso la decisione di mettere in primo piano il mio gusto musicale e in secondo piano il mettere in mostra la mia abilità con le tastiere. Grazie a questo ho realizzato un album che può essere apprezzato da molte più persone che non dai soli fans delle tastiere.


La cover dell’album è molto dark (molto più di quanto sia la musica), che significato ha e perché l’hai scelta?
Penso che il mondo sia diventato un posto molto più oscuro negli ultimi due anni. La musica e la copertina riflettono questa mia sensazione.

Quanto tempo hai impiegato a realizzare il disco?
Black Utopia ha richiesto un anno intero per essere composto e registrato.

Cosa ci puoi dire dei nuovi brani?
Ho collaborato con un tipo che si chiama Brian Tichy. E’ un batterista e un chitarrista e per me è stato di grande aiuto nel processo compositivo.

Quali sono le differenze fra i tuoi due solo albums?
Black Utopia è più dark e più heavy di Inertia.

La collaborazione che mi ha sorpreso di più è stata quella con Al DiMeola, una vera icona della chitarra, ma anche un artista molto lontano dalla scena heavy rock. Mi puoi raccontare qualcosa di più sul vostro incontro?
Sono stato un grandissimo fan di DiMeola quando avevo 15-16 anni. Ho sempre amato i suoi album solisti, così poter lavorare con lui è stato terrificante!

Mi è piaciuto molto anche il duetto (duello?) in "Axis of Evil" fra Zakk e Malmsteen, mi puoi dire qualcosa a proposito?
Volevo mostrare il contrasto fra lo stile prettamente europeo di Yngwie e quello assolutamente americano di Zakk fianco a fianco, con entrambe che si fanno a pezzi ad alta velocità, ognuno col proprio stile.

In passato hai rimpiazzato Kevin Moore nei Dream Theater, cosa ricordi di quel periodo, che emozioni hai provato?
C’era stata tanta pressione su di me perché dovevo imparare tutti loro pezzi in un tempo molto ristretto.

Perché hai li hai lasciati, qual è il tuo punto di vista su quanto è accaduto?
E’ stata una loro decisione, ma loro mi hanno fatto il più grande favore del mondo. Grazie a loro oggi posso suonare con i migliori musicisti del mondo.

Stai facendo qualcosa con i Planet X?
I Planet X realizzeranno un nuovo studio album il prossimo anno.

E coi Platypus?
Si sono sciolti da tempo.

Secondo te in questi anni c’è ancora posto per i tastieristi, quali sono quelli (sia del passato che di oggi) che vuoi ricordare?
Penso che a parte me e Jens Johannson, tutti gli altri tastieristi suonino come i videogiochi.

Qual è la tua sfida più grande per il futuro?
Continuare a cercare di fare un album migliore di quello precedente.

GB

Intervista 2004

Recensioni: Black Utopia; Mythology; Blood of the Snake; Molecular Heinosity

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