C’era da aspettarselo, che lo scorso tour del supergruppo più
famoso del prog moderno sarebbe stato immortalato, ma non basta, abbiamo
anche una confezione lussuosa con ben tre cd e due dvd, in un tempo
di crisi può sembrare una scelta suicida, ma almeno penso sia
difficile scaricare (o aver voglia di farlo) tutto questo materiale,
poi esistono ancora dei fans disposti a comprare le edizioni originali,
che la Inside Out ha sempre curato in modo maniacale, rendendole delle
vere chicche da collezione. Quindi non è difficile che anche
questa nuova fatica dei Transatlantic possa riscuotere un certo interesse,
come è stato del resto dei loro concerti, che hanno raccolto
sotto il palco un numero di spettatori da far invidia a tante formazioni
più blasonate, con date categoricamente “sold out”.
Vi abbiamo raccontato nel report del concerto le emozioni provate,
di come si sia trattato più di una festa che non di un classico
concerto e così è stato, ora ritrovare queste emozioni
in un cofanetto è una buona occasione per rivivere il tutto.
È anche vero che qualcuno può dubitare della bontà
dell’operazione, che ha un sentore vagamente commerciale, come
anticipato sopra, ma le speculazioni sono buone solo per un ristretto
gruppo di critici a tutti i costi, i numeri dimostrano il contrario
e cioè che il pubblico ama i Transatlantic e li segue con passione.
La band di Morse (ex Spock’s Beard), Stolt (the Flower Kings,
Kaipa, Agent of Mercy), Trevawas (Marillion), Portnoy (ex Dream Theater)
e adesso anche Gildenlow (Pain of Salvation) ha confezionato un prog
ultra classico, regressive quanto volete, ma fatto bene, veramente
bene, suonato con competenza e passione, con lunghe suites che diventano
delle vere e proprie jam sessions, come nella migliore tradizione
settantiana, e qui bisogna dire che la tradizione delle jam sessions
si era persa parecchio, mentre è sempre stata l’aspetto
più qualificante delle esibizioni live, sono tutti bravi a
rifare dal vivo i brani come sono su disco, ma questo assomiglia tanto
ad una forma di artigianato e non di arte. Suonare per il gusto di
suonare è un’altra cosa e lo si capisce solo ascoltando
le jam sessions, solo qui si misura la vera natura e la forza espressiva
di un artista, che non deve essere una specie di macchina a ripetizione,
che rifà sempre le stesse cose fino allo sfinimento. I brani
che troverete sui tre cd sono solo sei, quindi capite di cosa sto
parlando, mentre sui due dvd c’è un brano in più
e altri contenuti che purtroppo non ho potuto visionare in questa
versione promozionale priva dei dvd appunto. Che piacciano o meno
i Transatlantic sono una band capace di regalare delle belle emozioni
con la propria musica. GB
Altre recensioni: Bridge Across Forever;
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Intervista
Live Report: 2010
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