Ecco finalmente il disco della rinascita delle gloriose Tigri di Pan
Tang (per chi non lo sapesse lo strano nome sembra riferirsi alla
saga di Erik di Melniboné di Michael Moorcock), come già
saprete della line up originale è rimasto solo Robb Weir, ma
i nuovi compagni sono solidi musicisti che non fanno certo rimpiangere
i vecchi, come hanno dimostrato nel recente tour che ha toccato anche
il nostro paese. Alla voce troviamo la nostra ugola d’oro Jacopo
Meille che sembra essersi inserito in formazione come il classico
“topo nel formaggio”, il secondo chitarrista è
Dean Robertson, che in coppia con Weir produce un muro sonoro che
spacca, il bassista Brian West non si risparmia un attimo e il batterista
Craig Ellis è roccioso e preciso quanto basta, il mix è
perfetto e ascoltando il nuovo cd sembra davvero che il tempo non
sia passato per questi eroi del vero Heavy Metal.
Quello che premeva maggiormente a Robb era di dimostrare che il gruppo
era ancora in grado di suonare vero Heavy Metal senza compromessi
e senza fronzoli, nel rispetto della tradizione della band, ma anche
al passo coi tempi, per quanto un Metal di stampo ottantiano possa
esserlo. Già il piglio deciso dell’iniziale “Rock
Candy” fuga ogni dubbio, riffing serrato con un giro ultraclassico
alla “Gangland” per intenderci e Jacopo che non fa rimpiangere
di certo Deverill. Ma non è un fuoco di paglia e anche la seguente
“Cry Sweet Freedom” graffia! Senza soste si continua con
la cadenzata “Live For the Day”, costruita su una base
blues. La cosa che colpisce di più in questi primi pezzi è
la freschezza che si respira nelle composizioni, certo lo stile è
prettamente ottantiano e carico di nostalgia, per me che ci sono cresciuto,
ma credo che anche un giovane (sempre che non sia un fan del metal
più estremo) possa trovare coinvolgente i Tygers. Tutti i brani
comunque sono ispirati e dimostrano che la reunion non è solo
animata da pruriti commerciali, anche perché oggi, diciamolo,
solo la passione vera spinge questi artisti a tornare sul mercato
con un nuovo disco. Finito il cd ecco che mi vien voglia di farlo
ripartire dall’inizio.
Aspettavo questo disco con grande curiosità e devo dire che
le mie aspettative sono state ripagate, i Tygers sono ancora una grande
band con tanta anima e tanta voglia di rockare, speriamo solo che
possano tornare ancora nel nostro paese per altri concerti, perché
anche dal vivo sono davvero bravi e di sicuro il palco è la
loro dimensione migliore, ma anche su disco sono scinitille. GB
Altre recensioni: Back and Beyond;
The Wild Cat Sessions; The
Spellbound Sessions; Ambush;
Noises From the Cathouse
Live Reportage: 2008
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