La storia di Ray ha dell'incredibile: nel '94 con gli Stilskin, la sua prima band, incise "Inside" un singolo strepitoso che, in piena rivoluzione grunge, arrivò ai vertici di tutte le classifiche. Ma il full lenght era mediocre e il gruppo non resse alla grande notorietà raggiunta più per caso che per reali meriti. Nel '96 viene chiamato a sostituire niente meno che Phil Collins nei Genesis, in altre parole "da zero a mito", ma con la perdita del secondo leader il gruppo non ottiene i responsi sperati e il sogno di Ray si sbriciola sul nascere (seconda citazione cinematografica: "i sogni muoiono all'alba") o almeno così sembra. Con il fratello Steve fonda una nuova band, i Cut, ma anche questo gruppo non va oltre l'esordio e Ray decide di proseguire come solista e questo live rappresenta la sua prima release in questa veste.

Uno strano debutto che raccoglie le gemme della sua esperienza passata e che lo presenta come un artista con un grande senso della musica, una grande passione nel cuore e una voce calda e emozionante, le stesse doti che lo hanno portato così in alto in così poco tempo.

In questa veste acustica è accompagnato dal fratello e da Amanda Lyon, singer e tastierista, ma che fa molto poco. Nel CD troviamo diciotto brani fra cui spiccano "Inside", "Another Day", sei tracks tratte dal repertorio dei Genesis, fra le quali "The Carpet Crawlers" e una "Shipwrecked" di gran lunga migliore dell'originale, l'hit "In the Air Tonight", alcuni brani personali e varie covers ("Forever Young" di Dylan, "Desperado" degli Eagles, "Born to Run" di Springsteen, ma soprattutto un'incantevole "Biko" di Gabriel), un repertorio ricco e vario, interpretato con grande passione e intensità.

E' difficile dire se Ray sia stato più fortunato o più iellato, ma questo disco lo eleva a musicista di rango, rock rules! GB

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