Questo è un anno veramente impegnativo per il chitarrista tedesco
Markus Reuter che esce con ben cinque nuovi album. Il primo che affrontiamo
è questo, che Reuter ha condiviso con alcuni musicisti di spessore.
Troviamo infatti il chitarrista Mark Wingfield, il tastierista e violinista
David Cross, il bassista Fabio Trentini, il batterista Asaf Sirkis
e Robert Rich, che si occupa di suoni atmosferici (soundscapes, textures).
La musica proposta in questo album interamente strumentale è
un misto di jazz, avanguardia, prog e sperimentazioni libere. Cinque
composizioni piuttosto lunghe, ricche di virtuosismi, alcuni momenti
sono altamente godibili, però le trame più avventurose
non sono accessibili a tutti e richiedono un certo impegno per coglierne
le sfumature più profonde, con un disegno che si svela lentamente.
Musica eclettica, che sfida ad un ascolto attento, tutt’altro
che rilassante. L’impegno però viene ripagato e la fatica
si dissolve dopo un certo numero di ascolti. GB
Altre recensioni: Falling For Ascension;
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Truce 2; Bleed
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