| Avete mai pensato di poter ascoltare in un disco tutta la forza della 
            natura? Io prima di aver ascoltato questi ragazzi svedesi non lo credevo 
            possibile, almeno non in un modo così "realistico".
 
 Io ho incontrato per la prima volta la band in occasione del loro 
            terzo album in studio, il monumentale Think Like A Mountain e sono 
            subito rimasto affascinato dall'intensità del loro sound. La 
            Tempus Fugit ha ristampato il primo album stampato nel '95 dalla Musea, 
            operazione strana visto che la vecchia stampa è ancora in catalogo 
            e non ci sono note che spieghino cosa è cambiato a parte la 
            rimasterizzazione, ma è sicuramente l'occasione buona per correre 
            a comprare questo capolavoro.
 
 I Ritual mescolano folk e prog in modo assolutamente personale e si 
            confermano come uno dei gruppi più interessanti del panorama 
            attuale, fin dall'iniziale "Wingspread" si viene investiti 
            da una carica di energia contagiosa irresistibile, un brano veloce 
            con continui stacchi e con dei tempi pazzeschi. Dopo l'irruenza del 
            brano precedente "The Way of Things" ci coglie di sorpresa 
            con il suo incedere folk molto solare, quasi una ballata in vecchio 
            stile, ma con un'impostazione melodica molto innovativa. "Typhoons 
            Decide" è una traccia complessa che alterna parti acustiche 
            ad altre elettriche in un crescendo di tensione, una traccia superlativa. 
            "Solitary Man" è un'altra song esplosiva, coi suoi 
            oltre otto minuti è il brano più lungo dell'album, ma 
            è impossibile non farsi catturare dalla sua esuberanza. "Life 
            Has Just Begun" e "Dependence Day" ripresentano tematiche 
            prettamente folk con ritmiche incalzanti all'insegna di una trascinante 
            festa della vita. "Seasong For the Moominpappa" è 
            così ricca di suggestioni e di cambi d'atmosfera che è 
            impossibile racchiuderli tutti in un paio di righe, un brano fortemente 
            epico tutto da godere. Ancora scintille con la dura "Big Black 
            Secret" e di nuovo si resta rapiti dalla grandiosa visionarietà 
            di questi ragazzi, un'altro piccolo gioiello. La naturalistica "Power 
            Place" pone il sigillo ad un disco magnifico per cui è 
            difficile trovare gli aggettivi adatti.
 
 Con dischi come questo mi piace pensare che le parole sono meno evocative 
            della musica, mi piace scoprirmi incapace di raccontare la bellezza, 
            perché di fronte a un capolavoro bisognerebbe solo tacere e 
            ammirare. Cosa volete che vi dica, quando un disco è così 
            bello io mi commuovo! GB
 
 Altre recensioni: Think Like A Mountain; 
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