Ho amato i Ritual fin dal primo ascolto, la loro musica possiede una
forza dirompente, una vitalità così contagiosa che è
difficile trovare qualcosa di simile in giro. Per questo motivo dovetti
rinunciare con grande dolore ad andare alla data italiana del loro
tour, immortalato in questo splendido live, e pensare che suonavano
insieme agli Anekdoten. Però sono molto contento oggi di poter
ascoltare le registrazioni contenute in questo doppio cd live.
I Ritual hanno una classe incontaminata, hanno un approccio molto
naturalista alla musica e infatti i loro testi parlano di natura e
si ispirano musicalmente alle musiche folk della loro patria, un mix
perfetto. Ma non dovete pensare ad un gruppo con strumenti tradizionali,
con flauti, cornamuse e tamburelli, perché i Ritual fanno musica
rock con chitarra, basso, tastiere e batteria e tanto sudore, anche
se qualche sorpresa non manca. Ma i Ritual ci hanno da sempre dimostrato
che sono un gruppo che ama sperimentare e infatti sono splendidi anche
nel medley acustico. Il vocalist Patrik Lundstrom (anche nei Kaipa)
è in gran forma e ha una voce caratteristica molto bella. Ma
tutto il gruppo dimostra una preparazione tecnica sopra le righe.
L’album ci propone ben diciotto traccie e ricopre un po’
tutto il repertorio del gruppo, pescando equamente dai tre dischi
in studio fin qui realizzati. Ci sono tutti i loro pezzi più
belli e mi lascio letteralmente scatenare da brani come “Typhoons
Decide”, “Infinite Justice” (il mio preferito) o
dal groove ipnotico di “Do You Wanna See the Sun”. L’esecuzione
è perfetta, da veri professionisti e alla fine del cd penso
ancora a quanto sarebbe stato bello esserci.
Ma la tristezza viene addolcita dalla musica che continua a scorrere
con la sua forza trascinante, perché ho già fatto ripartire
il primo cd e so che lo riascolterò ancora a lungo, molto a
lungo. GB
Altre recensioni: Ritual; Think
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