Rock Impressions
 

INTERVISTA A ULI JON ROTH
di Giancarlo Bolther

Uli vorrei iniziare questa intervista parlando del tuo disco del 1985 Beyond The Astral Sky, perché penso che quell'album segni l'inizio del ciclo musicale che ti ha portato fino ad oggi. In particolare penso al cammino spirituale che stai portanto avanti...
Hai assolutamente ragione, quel disco è allo stesso tempo la conclusione del mio primo ciclo e l'inizio di quello nuovo. E' sicuramente ad un livello superiore rispetto ai miei primi due dischi con gli Electric Sun. In quei lavori c'erano già dei brani molto importanti come Hiroshima ed Earthquake, ma BTAS è più esplicito. Sono pienamente d'accordo con te.

Perché dopo BTAS abbiamo dovuto aspettare dieci anni per sentire Sky Of Avalon?
Sì, perché dopo BTAS volevo distaccarmi dal business musicale per poter essere capace di trovare una maggiore profondità in quello che facevo, volevo un approccio musicale più Space, sebbene ci fossero già molti elementi space in Electric Sun, ma questi non erano abbastanza per me. Volevo essere completamente svincolato dagli stili musicali e desideravo comporre nuova musica con grande libertà e infatti ho scritto molto come il Guitar Concerto e ho iniziato a comporre le Symphonies anche se tutto questo materiale non è stato realmente pubblicato se non molto più tardi nel '95. Ho fatto pochissimi concerti, si è trattato di un periodo di ricerca di ispirazione, di sviluppo e di produzione anche se non è stato pubblicato niente. Avevo bisogno di potermi concentrare ed è quello che ho fatto.

Secondo me con Metamorphosis hai raggiunto un apice nel tuo cammino musicale, quanto tempo hai impiegato a produrlo?
Si è vero, è qualcosa che non avrei potuto fare vent'anni fa, perché dovevo fare ancora molta strada per arrivare a questo punto e poterlo realizzare. All'inizio non ha richiesto molto tempo, perché si basava su un concerto che abbiamo fatto in passato. Avevamo registrato il concerto, ma non ero soddisfatto del sound che ne era uscito dalle registrazioni, così ho iniziato a lavorare su questo materiale cercando di migliorarlo e alla fine ho riregistrato tutto. In effetti il risultato finale è di gran lunga superiore al materiale da cui sono partito. Ho capito che dovevo focalizzare come volevo che uscisse il progetto finito e gli ho dedicato tutto il tempo necessario senza preoccuparmi mai di guardare l'orologio. Ho passato sette mesi in studio più altri due per finire tutti i dettagli. Per me è stato un lungo periodo, ma è accaduto lo stesso anche con BTAS per il quale mi rinchiusi nello studio per oltre cinque mesi molto intensi. E' stato un lavoro molto duro, ma è sempre così quando si incide un disco per il semplice motivo che si devono superare un sacco di problemi.

Come ti sei trovato a suonare con un'orchestra? Se non sbaglio non è stata la prima volta?
No, infatti la prima volta con una grande orchestra è stato nel 1993 e abbiamo suonato una mia sinfonia, parte del materiale incluso in Trascendental Sky Guitar, parte di Sky Of Avalon e abbiamo suonato anche "L'Estate" di Vivaldi. La seconda volta che ho suonato con una grande orchestra è stato nel 2000 e in quella occasione abbiamo eseguito per intero "Le Quattro Stagioni" di Vivaldi. Suonare con un'orchestra è completamente diverso rispetto a quando suoni con una band, per me è molto più piacevole, perché il sound non è troppo forte, ma assomiglia piuttosto al suono dell'oceano. Una band è molto più grezza e brutale, non è così policroma come un'orchestra, è totalmente differente. Per me è stata una delle esperienze musicali più belle ed eccitanti della mia vita. I musicisti che suonano in un'orchestra di musica classica hanno una grande preparazione, sono tutti dotati di un orecchio molto fine e ascoltano con molta più attenzione. Quando suono un Concerto con loro è come se guidassi un cavallo: loro sanno esattamente cosa voglio fare, mi seguono e mi supportano, quando rallento anche loro rallentano, quando aumento il ritmo anche loro lo fanno immediatamente senza che io debba fare niente per spiegarglielo. Sanno sempre quello che sto facendo e se sto sbagliando qualcosa essi mi rispettano.

Hai scelto per il tuo nuovo disco la musica di Vivaldi, che è stato un importante musicista italiano, cosa ti piace della cultura italiana e dell'Italia?
Attualmente l'Italia è il mio paese preferito, lo è sempre stato. Sono venuto in Italia la prima volta con i miei genitori quando avevo quattro anni. Siamo stati a Ravenna, Adria ed ho un ricordo bellissimo di quel viaggio. In seguito ho viaggiato molto per l'Italia e ho sempre portato con me dei bellissimi ricordi. Amo gli italiani, amo la vostra lingua, anche se non la so parlare molto bene, amo la vostra cultura che ha una tradizione millenaria, basta pensare all'epoca dei romani. Avevo quindici o sedici anni quando sono stato la prima volta a Roma e fui molto impressionato per l'integrazione fra passato e presente che ho respirato. E' un'emozione che non ho provato in nessun altro posto del mondo. Ogni città italiana è profondamente diversa dalle altre: c'è una sola Venezia nel mondo, c'è una sola Firenze, ognuna ha delle caratteristiche che la rendono unica. Un'altra cosa che ho notato nel vostro paese è che gli italiani amano la loro città molto più della loro nazione, avete una storia molto particolare, solo recentemente c'è stata l'unione del vostro paese, mentre prima c'erano molti piccoli stati come quello di Napoli e tutti erano separati e non si amavano. Questo per uno straniero come me non è molto importante, perché mi interessa di più l'aspetto generale. La stessa divisione c'è anche nella vostra lingua, avete molti dialetti diversi, ma per me conta l'italiano che è la lingua più musicale, elegante ed artistica del mondo, una combinazione molto potente. Presto tornerò nel vostro paese per suonare con gli UFO a Milano.

Cosa suonerai?
Non sarà un concerto molto elettrico. Suoneremo brani dal nuovo album e poco altro come "I'm A River", "I'll Be There" e cose simili.

Il booklet di Metamorphosis contiene molti riferimenti spirituali e credo che per capire a fondo il tuo nuovo album sia indispensabile guardare attentamente il libretto allegato...
Hai perfettamente ragione, il booklet è come una chiave per comprendere il concept che presento nel disco. Ovviamente si può ascoltare l'album anche senza leggere il libretto, ma se leggi i poemi contenuti puo capire più a fondo quello che cerco di comunicare. Non è molto facile spiegare il concept di Metamorphosis perché ci sono molti significati sottostanti, parte dei quali devi scoprirli da solo. Comunque per me la cosa più importante di tutte è stato suonare il più possibile come l'originale, ma mi sono accorto che più approfondisco questa musica e più idee nuove mi vengono in mente, ho trovato vari misteri e segreti che non avevo mai notato prima e li voglio approfondire. Questo vale sia per l'artwork che per la musica, sto parlando dell'aspetto metafisico del concept, ma è un oggetto di discussione piuttosto impegnativo e richiederebbe troppo tempo.

Tutti i tuoi dischi hanno molti riferimenti spirituali, ma mi sembra che questo ne contenga più di tutti, molti anche riguardano il cristianesimo...
Non credo che sia più esplicito di "Prologue", anche l'artwork di quel disco era stato molto curato e i riferimenti spirituali mi sembrano sufficientemente evidenti, non mi sembra di averne messi di più in questo, ma se ti riferisci a periodi Electric Sun allora hai perfettamente ragione. Non direi però che ce ne sono molti cristiani, ce ne sono alcuni, non molti, me ne ricordo solo tre o quattro. Io credo in Gesù e penso che la religione cristiana insegni molte cose positive, ma non condivido tutti gli insegnamenti della chiesa cattolica, non mi piace in particolare quando dice cosa si può e cosa non si può fare. Io credo che ogni religione abbia colto qualche aspetto del divino e sono molto interessato a cercare questi punti di contatto fra le religioni.

Perché sei così interessato agli aspetti spirituali della vita?
Lo Spirito mostra la vera natura delle cose, io credo che senza lo Spirito dentro di noi non saremmo capaci di fare niente di significativo e di buono. Io non sono interessato nella natura materiale delle cose, anche se il mondo va spesso in questa direzione, ma spesso trovo molto più interessanti le cose che non puoi vedere con i tuoi occhi ripetto a quelle che puoi vedere. E' più interessante guardare alle cose nascoste, a quello che c'è dietro, quando guardo una persona non mi interessa molto il suo volto, ma quello che c'è dietro il suo volto, guardo all'anima della persona. Ci sono persone che dicono molte cose guardandole, ma ce ne sono altre che non dicono proprio niente, per questo ci sono delle persone che non hanno un aspetto che ti colpisce, ma dentro hanno una profonda interiorità, mentre ce ne sono altre molto carine ma che sono interiormente vuote o che hanno la mente addormentata.

Cambiando argomento, come riesci a mettere insieme la passione per Hendrix che è un musicista autodidatta molto instintivo e ruvido con la passione per la musica classica che sembra l'esatto opposto?
E' facile rispondere a questa domanda. La verità spesso emerge dal profondo rispetto per gli opposti. A me è successo di innamorarmi di entrambe questi mondi musicali, li ho ascoltati profondamente e li integrati nel mio bagaglio artistico. Sono perfettamente cosciente delle differenze fra questi due mondi, ma ho trovato affascinante cercare di integrarli per dimostrare come gli opposti possano spesso incontrarsi per creare qualcosa di nuovo ed avvincente. E' qualcosa di molto interessante che ho cercato di mostrare in album come Trascendental Sky Guitar, ma anche nei dischi precedenti quando proponevo dei brani classici. Unire gli estremi, mettere insieme gli opposti cercando di dare un'unica forma, è un processo molto creativo.

Quanto peso dai agli aspetti tecnici nella tua musica e quanto sono importanti questi per un musicista?
Sono molto importanti, perché non sarei capace di realizzare quello che faccio senza un'adeguata preparazione tecnica. Le capacità tecniche ti danno la possibilità di esprimere le tue idee e per questo sono molto importanti. Il feeling non basta se non lo sai esprimere. Non puoi scrivere un libro se non conosci il linguaggio, se non conosci la grammatica, se non sai costruire le frasi, se non costruisci l'architettura della storia. Se vuoi fare il compositore devi conoscere l'arte a cui ti dedichi, altrimenti non sarai mai in grado di fare una buona composizione.

Hai dato vita al progetto Legend Of Rock, un ritorno alle tue origini, perché hai sentito il bisogno di fare questa cosa?
Non ho sentito il "bisogno" di farlo, di è trattato di "divertimento". I promoters mi avevano chiesto di fare dei concerti con i miei amici ed è quello che ho fatto. Abbiamo reinterpretato dei brani classici e ci siamo divertiti a suonare insieme. Non ho preso troppo seriamente questo progetto come ho fatto per la realizzazione di Metamorphosis. Secondo me era l'occasione ottima per un grande DVD, ma la casa discografica ha voluto fare anche il disco, nonostante io non lo volessi, perché per me doveva essere solo un DVD, sono due cose molto differenti. Abbiamo eseguito della musica molto intensa e abbiamo provato molta gioia nel suonare insieme, è stata proprio una bella serata e andava bene per un filmato. E' stata una tappa del mio viaggio, ma non è stata una tappa veramente importante.

In una seconda incarnazione del progetto c'era anche Glenn Hughes alla voce, farete un album anche con quella performance?
Anche se i concerti sono stati registrati non ci sono progetti per fare un secondo album. Chissà, magari un giorno... Comunque io e Glenn non abbiamo suonato molto insieme, abbiamo fatto solo "A Whiter Shade of Pale" e "I Feel Free" dei Cream, quindi non molto.

Suonerai ancora con i Legend Of Rock?
Non è stato fatto nessun progetto, ma non è da escludere che non si possa rifarlo.

A questo punto della tua carriera quali sono i progetti che desideri ancora realizzare?
Molti, moltissimi. Quello per me attualmente più importante è finire "Requiem For An Angel" (nda dedicato alla compagna Monika Danneman recentemente scomparsa), dovremmo finire le registrazioni in aprile. Ho dedicato lo scorso anno alla realizzazione di Metamorphosis e adesso è questo il mio progetto prioritario, purtroppo sfortunatamente non ho molto tempo per lavorarci perché quest'anno sarò spesso in tour, di conseguenza non so se riuscirò a finirlo in aprile, ma io spero di si. Altri progetti che ho in mente sono di scrivere alcuni libri, di registrare la "Europe Symphony", che è già pronta, devo registrare ancora anche la "Hiroshima Symphony", insomma ho molta musica che devo ancora registrare.

Quali sono i tuoi ricordi più belli legati agli anni settanta?
Quegli anni sono stati molto belli per me. Quando ho iniziato nel 1970 Jimi Hendrix era ancora vivo e io ho assistito al suo ultimo concerto in settembre. Ho dato vita alla mia prima band, i Dawn Road, poi nel '73 sono entrato negli Scorpions e sono rimasto con loro per cinque anni e per me è stato un periodo meraviglioso, così come lo è stato con gli Electric Sun. E' stato un periodo veramente bello e importante per me.

Ci sono tante band tedesche degli anni '70 che continuano a registrare come gli Epitaph, i Jane, i Birth Control, i Nektar, i Ramses, gli Amon Duul e tanti altri, come mai il krautrock è ancora così vitale?
Non saprei davvero, sai io non ho mai fatto del krautrock, noi eravamo una band molto internazionale. Non so davvero cosa rispondere, ho visto che i Jane si sono riformati, così come anche i Birth Control, ma sono più di vent'anni che non vivo in Germania e quindi non sono molto informato.

Ascolti i nuovi gruppi e i nuovi generi musicali, c'è qualcosa che ti interessa?
Non molto, sai non ho molto tempo per ascoltare della musica, non ne ho mai avuto. Quando smetto di pensare alla mia musica non sento il bisogno di ascoltarne altra. Riesco ad ascoltare un certo tot di musica al giorno e non di più, se lo facessi per tutto il giorno diventerei pazzo, perché sarebbe troppo intenso per me. Ascoltare della musica per me è un duro lavoro, mi addentro molto nella musica e non riesco a farlo per troppe ore di seguito, non lo voglio fare. Quando mi capita di sentire qualcosa di interessante mi ci appassiono, ma è difficile che provi il desiderio di ascoltare qualcosa, perché sto percorrendo una strada che trovo molto interessante e che mi da molto piacere pertanto ascoltare altre cose per me sarebbe come una forma di distrazione, non sento il bisogno di altre fonti di ispirazione.

Per finire vuoi salutare i tuoi fans italiani?
Sono molto ansioso di suonare per voi a Milano, anche se mi piacerebbe poter fare molti più concerti in Italia. Desidero potervi incontrare e farvi ascoltare la mia musica, ma spero che questo sarà possibile prima o poi, ovviamente dipende dai promoters. Spero che il mio album vi piaccia.

Giancarlo Bolther

Diskography:

Con gli Scorpions
Fly To The Rainbow - 1974
In Trance - 1975
Virgin Killer - 1976
Taken By Force - 1977
Tokyo Tapes - 1978 ( Live Double Album)

Con gli Electric Sun
Earthquake - 1978
Fire Wind - 1980
Beyond The Astral Skies - 1985

Solista
Aquila Suite - 1991
Prologue To The Symphonic Legends / Sky Of Avalon - 1995
Transcendental Sky Guitar I & II - 1999/2000 (Double Cd)
Legends Of Rock At Castle Donington - 2001 (Live Double Cd)
Metamorphosis Of Vivaldi's Iv Seasons - 2003
Under A Dark Sky - 2008

Recensioni: Trascendental Sky Guitar; Historic Performances; Legends of Rock; Metamorphosis; Beyond the Astral Skies; Sky Of Avalon; Best Of; Under A Dark Sky

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