Rock Impressions

Uli Jon Roth - Best Of ULI JON ROTH - Best Of
SPV
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: hard rock
Support: 2CD - 2006

È particolarmente difficile e facile al tempo stesso parlare di un artista che si ama molto, difficile perché non si vorrebbe essere influenzati dalle proprie passioni, perché è sempre presente il rischio di non essere sufficientemente obbiettivi e distaccati, facile perché le parole escono con facilità, perché sono come un fiume in piena, basta solo inserire uno dei due cd che compongono questa raccolta per trovare mille emozioni da descrivere ai lettori.
Con questo duplice sentimento mi accingo a scrivere queste righe consapevole di non poter esaurire nel breve spazio di una recensione tutti gli argomenti suscitati dall’ascolto di questa rassegna. La prima cosa che voglio rilevare è che si tratta di materiale estrapolato solo dalla discografia solista di Roth, senza proporre niente di quanto fatto con gli Scorpions, in seconda battuta si tratta principalmente di materiale edito con l’esclusione di tre tracce prese dall’Aquila Suite, inoltre viene riproposta la traccia video di “Cry of the Night”, già inclusa nella ristampa di Sky of Avalon. Per cui chi ha già tutti i lavori di Roth non ha certo molti motivi per cercare questa raccolta. Per tutti gli altri si tratta di una selezione veramente esaustiva, che contiene tutti i momenti migliori della produzione di questo funambolico chitarrista.

Con trentadue brani a disposizione è impossibile fare un resoconto dettagliato, inoltre i due cd non seguono un percorso cronologico, piuttosto sono divisi fra il lato più neo classico e spirituale del nostro che occupa il primo cd, che parte proprio dall’ultimo splendido Metamorphosis uscito nel 2003 e risale fino a Beyond the Astral Skies da cui viene riproposto anche uno dei miei brani preferiti di Roth, “I’m a River”.

Nel secondo cd invece troviamo il lato più rock e viscerale del nostro con citazioni dai primi due album e dal live Legends of Rock con un immancabile doppio tributo a Hendrix. Ma anche qui non poteva mancare un momento classico e allora ecco “Rondo Alla Turca” di Mozart.

Siamo alla fine di questa recensione e non ho ancora detto niente della tecnica strabiliante di questo musicista, del suo stile fluido e irraggiungibile, che unisce l’irruenza del rock alla perfezione della musica classica con una scioltezza capace di togliere il fiato.

Certamente è una compilation molto ben fatta, è esauriente e regala emozioni a ondate continue, difficile chiedere di più. GB

Altre recensioni: Trascendental Sky Guitar; Historic Performances; Legends of Rock;
Beyond the Astral Skies
; Metamorphosis; Sky Of Avalon

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