INTERVISTA
AGLI RPWL (versione inglese) Rispondono Karlheinz e Yogi di Giancarlo Bolther Per incominciare ci volete parlare un po' della vostra storia? KARLHEINZ: abitiamo tutti nella stessa zona, vicino a Monaco, e così molti di noi negli anni scorsi hanno suonato insieme con varie formazioni. In tutti questi anni il progetto più importante sono stati i Violet District, che nel 1992 hanno inciso l'album Terminal Breath. Il disco ha avuto un buon successo nel panorama progressive rock. Io ho suonato con questa formazione, che comprendeva anche Chris Postl, il primo bassista degli RPWL, insieme ad altri musicisti, mentre Yogi Lang è stato il produttore del disco. Dopo lo scioglimento dei Violet District ho suonato con il batterista Phil Paul Rissettio in molte formazioni diverse, un giorno abbiamo suonato un programma di covers di Yes, Pink Floyd, ELP e altri insieme a Yogi Lang e Chris Postl, era solo per divertirci e doveva durare lo spazio di un solo show, ma ci siamo trovati così bene che abbiamo deciso di fare altre date solo di covers, in particolare dei primi Pink Floyd. Comunque abbiamo sempre cercato di personalizzare i brani che facevamo, si può sentire un esempio con "Cymbaline" che nel 2000 è finita sulla compilation tributo ai Pink Floyd Signs Of Life. Ma più andavamo avanti e più sentivamo il desiderio di fare pezzi nostri, così nel 1999 abbiamo deciso di incidere il nostro primo disco che è uscito nel 2000, God Has Failed. All'inizio il fatto che Yogi cantasse e contemporaneamente suonasse le tastiere divenne un problema, così decidemmo di ingaggiare un tastierista e scegliemmo Andreas Wernthaler. Come puoi constatare da allora Andreas è diventato un membro fisso della nostra band. Mentre registravamo il nostro secondo album Trying To Kiss The Sun, divenne sempre più chiaro che Chris Postl non poteva continuare a causa dei suoi impegni di lavoro e con la famiglia, così Stephan Ebner, il bassista dei Violet Dstrict, prese il suo posto ed eccoci qui. Con Stock siete arrivati al terzo album, vi sentite di fare un bilancio della vostra carriera? KARLHEINZ: Tutti noi siamo musicisti da molto tempo, ma solo con gli RPWL abbiamo trovato il gruppo giusto. In questo progetto stiamo mettendo tutto il nostro cuore, il nostro tempo e le nostre forze! Da un lato passiamo così tanto tempo insieme che siamo diventati come una famiglia, ma allo stesso tempo è un impegno molto duro per tutti noi. YOGI: Dobbiamo camminare passo dopo passo con tutta la gente che ci sta supportando: il nostro live crew, il management, la label e i distributori e così via. Siamo diventati parte della nostra stessa storia, in tutti i sensi. Pertanto finché potremo fare un altro passo avanti lo faremo. Quanto tempo avete impiegato per realizzare Stock? KARLHEINZ: Non è facile rispondere, perché, come sai già, alcune canzoni erano state registrate da tempo, infatti, facevano parte delle sessions di God Has Failed e Trying To Kiss The Sun. YOGI: Così su vari brani abbiamo solo fatto qualche ritocco, abbiamo aggiunto delle rifiniture, mentre la cover di "Opel" di Syd Barretts è un'incisione nuova. E' un brano che suonavamo sempre nei soundcheck e tutte le volte ci piaceva e ci dava la giusta carica. Abbiamo completamente riarrangiato il brano, ma si può sentire come lo eseguivamo all'inizio nell'intro della versione su DVD. KARLHEINZ: Per Stock abbiamo speso più tempo per il mixaggio dei brani del DVD per distinguere le versioni nel convenzionale formato stereo da quelle in dolby 5.1 surround. E' stato fantastico sperimentare i più moderni sistemi per ascoltare la musica! Specialmente quando suoni dal vivo con il sistema quadrofonico, come facciamo ognitanto, che è abbastanza simile al sistema dolby 5.1 surround sound. Non è stato un po' prematuro fare uscire una raccolta di brani inediti per il vostro terzo album? YOGI: In un certo senso è stato molto più facile pianificare il tutto e completare il "vecchio" materiale prima di incominciare a lavorare su nuove idee. Quantunque avessimo già iniziato a lavorare su un nuovo album, abbiamo pensato che fosse una buona idea completare il materiale di Stock. Quest'album è cresciuto in modo molto speciale, possiede uno spirito molto particolare ed è stato meraviglioso! Siamo davvero molto soddisfatti del risultato, perché per noi ha significato che gli RPWL sono molto più in forma di quanto pensassimo. Quali sono le principali differenze fra i vostri albums? YOGI: Probabilmente è molto semplice da spiegare: GHF è il nostro primo album in studio e anche se si tratta di materiale molto nuovo abbiamo fatto un gran lavoro di "produzione". TTKTS, invece, si è basato maggiormente sul feeling che è nato fra di noi. Abbiamo parlato molto più di quanto abbiamo suonato, ma in modo molto costruttivo. Abbiamo cercato di essere molto espressivi cercando di suscitare immagini attraverso la musica, abbiamo voluto esprimere al meglio le nostre emozioni. E' stato molto importante per ciascuno di noi. Stock possiede una produzione molto più spartana ed è un punto di arrivo molto importante per il gruppo. Lo spirito impresso in questo lavoro rispecchia perfettamente cosa sono oggi gli RPWL. E pensare che molti brani sono fra i primi che abbiamo composto. Così abbiamo avvertito che stava accadendo qualcosa di molto speciale con questo disco, penso sia un ottimo segnale per il prossimo album. C'è un concept dietro i vostri primi due dischi? YOGI: GHF è stato ispirato dalla morte di mio padre, un avvenimento che mi ha riempito di tristezza e di dolore, così tutto il disco risente di questi problemi, qualcosa che è completamente fuori dal nostro potere. TTKTS, invece, si ispira alla vita di tutti i giorni, sul poter fare quello che desideri senza continuare a rimuginarci sopra. Abbiamo voluto esprimere emozioni molto semplici, cose che abbiamo sperimentato in quel periodo, pertanto, inevitabilmente, l'album parla anche di donne. Dove trovate l'ispirazione per scrivere la vostra musica? KARLHEINZ: Ogni problema quotidiano può essere fonte di ispirazione. Comporre musica è un modo per dare sfogo alle proprie emozioni, suonare alcuni accordi, rilassarsi e guardare cosa ne viene fuori... YOGI: In ogni cosa che ci tocca interiormente. Mi puoi descrivere meglio il vostro sistema quadrofonico? KARLHEINZ: Abbiamo un secondo PA-system che piazziamo dietro il pubblico, così l'audience può ascoltare diversi effetti, suoni atmosferici, può sentire meglio le tastiere e così via. In pratica ci sono quattro fonti di suono: frontale, a destra, a sinistra e dietro, tutto questo è molto simile al moderno sistema surround. YOGI: E' un lavoro molto duro per i nostri ingegneri, ma è grandioso dare al pubblico questa dimensione sonora. Pertanto, finché potremo permettercelo, continueremo a suonare con questo sistema. Quanto è difficile organizzare un concerto con questo sistema? YOGI: non è così difficile come sembra. Mi ricordo che abbiamo suonato varie date in Francia dove appena arrivati col bus scaricavamo gli strumenti sul posto, collegavamo i cavi e iniziavamo a suonare. Penso che siamo molto semplici e che ci possiamo adattare a qualsiasi situazione. KARLHEINZ: Ci siamo abituati a contenere il più possibile le spese tecniche, ma senza intaccare la qualità finale del nostro sound. Come risponde l'audience al vostro sistema sonoro? YOGI: E' grandioso! Ed è così importante per un gruppo come il nostro raggiungere il cuore delle persone e stabilire un contatto con la nostra musica. KARLHEINZ: Mi ricordo del nostro ultimo tour in Polonia con 800 persone che cantavano le nostre canzoni parola per parola insieme con noi, era veramente fantastico! YOGI: Si, purtroppo però loro conoscevano i nostri testi meglio di noi, hahaha. Una curiosità sull'origine del vostro nome, con le iniziali si può costruire una frase dal sapore oscuro: Run Pigs Welcome Lucifer (ndr sono vocaboli tratti da quattro brani dei Pink Floyd), c'è un messaggio nascosto in tutto questo? KARLHEINZ: No, assolutamente, sono le prime quattro cover che facevamo dei Pink Floyd e, caso strano, erano esattamente anche le iniziali della nostra prima formazione (Risettio, Postl, Wallner, Lang). In pratica abbiamo ricavato il nostro nome dal nostro primo concerto grazie al quale simo diventati una vera band. E oggi non abbiamo più il tempo di cercarne uno nuovo... Mi sembra ovvio che i Pink Floyd siano fra le vostre principali influenze, ma ci sono altri artisti che volete citare? YOGI: E' difficile rispondere, ma la musica che mi ha influenzato è quella con cui sono cresciuto. Ho iniziato a sei anni cantando in bagno l'album Blue dei Beatles, hahaha. Ma ricordo che il primo colpo di fulmine arrivò ascoltando i Manfred Mann Earth Band, ho amato intensamente il loro modo di fare musica. Ricordo che il giorno che ho deciso di terminare la scuola andai da mia nonna ascoltando Yessongs nel walkman, posso ricostruire tutta la mia vita riferendomi a dei brani musicali, è veramente divertente! Cosa ne pensate della nuova scena prog, vi sentite parte di essa? KARLHEINZ: Sono veramente felice che ci sia molta gente che ascolta musica di grande qualità e non solo la robaccia superficiale che passano quotidianamente le radio. Inoltre, sono anche sicuro che internet sia di aiuto per la diffusione della buona musica e che aiuti la scena ad essere unita! E' un vantaggio per tutti quelli che amano il rock progressivo e sinfonico. Pensate che il momento di grazia che sta vivendo il prog sinfonico abbia aiutato il vostro gruppo ad emergere? YOGI: Bisognerebbe discutere la questione se gli RPWL sono una band prog o meno. Ma penso che siate voi che dovete rispondere a questo interrogativo, come sai a noi interessa solo esprimere emozioni. La nostra musica esce con un determinato suono e non ci interessa definirlo, non abbiamo mai cercato di essere una prog band la nostra musica rispecchia quello che esce da noi stessi, dal nostro cuore, per quello che ci riguarda avrebbe anche potuto essere del punk. Avete ascoltato qualche nuovo gruppo, c'è qualcosa che vi piace? YOGI: No, niente in particolare. Abbiamo suonato con alcune bands come i Mostly Autumn, i Timothy Pure e altre, ma quando siamo on stage c'è sempre qualcosa da fare e così non abbiamo molto tempo per ascoltare gli altri gruppi. In questo periodo il prog metal è molto in voga, ci sono grandi bands come Dream Theater, Simphony X, Flower Kings o Ayreon, c'è qualcosa che vi accomuna a questi artisti? KARLHEINZ: E' sempre difficile parlare di stili di musica, ritengo che le nostre canzoni non siano ne abbastanza dure ne abbastanza complicate, ma ogni buon gruppo ha sempre qualcosa di speciale. YOGI: La nostra peculiarità è che cerchiamo sempre di riprodurre una idea specifica mentre componiamo, arrangiamo e produciamo un brano. I nostri brani crescono in modo molto naturale, non sentiamo il bisogno di essere complicati. A me sembra che molti gruppi di prog di oggi siano molto artificiali, sembra che vogliano fare musica per la testa e non per il cuore. Questa penso sia la maggiore differenza quando paragoni gli RPWL agli altri gruppi di prog. Come sai non è perché non componiamo brani in sette ottavi o con complesse strutture ritmiche, ma queste cose non centrano con la musica che vogliamo comporre. Qual'è la sfida più grande per il vostro futuro? KARLHEINZ: Noi speriamo che la gente abbia la possibilità di ascoltare i nostri dischi e di venire ai nostri concerti! Stiamo facendo il possibile per partire in Marzo con il nuovo tour. YOGI: Sfortunatamente i nostri primi due albums non sono stati distribuiti in Italia, così non abbiamo mai avuto la possibilità di suonare nel vostro paese, ma spero di cuore che le cose possano cambiare molto presto! GB Formazione: Discografia: |