Rock Impressions

Anathema - Falling Deeper ANATHEMA - Falling Deeper
K-Scope
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Post Modern Prog
Support: CD - 2011


Gli Anathema tornano con un disco di rifacimenti, ora le cose che si possono dire sono tante, il gruppo ha una classe ed un’eleganza invidiabile, la loro progressione sonora negli anni è stata fantastica e ci ha fatto sognare, quindi ogni nuova uscita del gruppo dei fratelli Cavanagh ci riempie di giusta curiosità e di aspettative. L’altra faccia della medaglia è che il gruppo sembra girare su se stesso, troppo spesso ci ripropone vecchi brani riarrangiati, resi più eterei e solenni, ma sostanzialmente “rifatti”, operazione sicuramente non difficile con il livello raggiunto da questi musicisti.

Due strade antitetiche, ma entrambe percorribili. Non voglio tentare una terza strada, ma cercare di stare nel mezzo, presentandovi i pregi di questo disco che è molto bello esteticamente parlando, ma che denota anche un problema a livello di composizione di nuovi brani. Ma una terza via ci sarebbe, vale la pena di rimettere le mani su brani già acquisiti? Io penso di si. In quasi tutte le arti c’è una ripetizione di alcuni temi e soggetti tesa alla ricerca di una perfezione stilistica, che di solito arriva solo dopo un grande lavoro di sintesi artistica. Io credo che gli Anathema stiano percorrendo un percorso di questo tipo. Il fan di lungo corso può restare deluso da questa scelta, perché affamato di nuove idee e sensazioni, perché si lascia guidare dalle emozioni e non dalla ragione, ma è doveroso guardare a quest’album come ad un percorso artistico nel suo insieme e allora ecco che si avverte il travaglio stilistico sottostante. Questo non toglie che nella musica le ripetizioni hanno sempre creato problemi, già ai tempi dei grandi classici della musica si guardava con grande severità alla ripetizione dei temi musicali, non parliamo poi dello scandalo suscitato dai fenomeni di plagio, eppure quello che nelle altre arti è “normale”, perché non lo è nella musica?

Io sono convinto che un disco quando è bello va detto e va ascoltato e questo disco degli Anathema merita di essere ascoltato, non nell’ottica di un disco innovativo e ricco di nuove sonorità, ma nel segno di una evoluzione memore del passato, ma che continua ad approfondire e a suscitare emozioni. GB


Altre recensioni: Hindsight; We're Here Because We're Here; Weather Systems;
Distant Satellites; A Sort of Homecoming
; The Optimist

Articoli: Anathema, il vero Prog Metal

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