E’
molto triste pensare che la patria putativa del prog, l’Inghilterra,
sia oggi il paese col minor numero di gruppi e di appassionati dediti
a questo glorioso genere. Insieme agli Arena sono rimasti a difendere
la tradizione: i nonnetti Yes e King Crimson, i Marillion, i Porcupine
Tree, i rinati Pallas, gli IQ e i cugini Pendragon dal movimento new
prog degli ’80, i Parallel or 90 Degrees e pochi altri dell’ultima
ondata progressiva. Alcuni di questi nomi hanno comunque una diffusione
alquanto limitata, davvero poco per una scena che conta nel mondo
centinaia di imitatori.
Gli Arena, orgogliosi alfieri del genere, sono una grande band, ma
non hanno avuto la forza di cambiare le carte del gioco, pur avendo
prodotto una buona serie di lavori al passo coi tempi, che sono stati
molto apprezzati sia dalla critica (quella meno intransigente col
new prog) sia da un pubblico affezionato.
Consci di questo ruolo impegnativo consegnano alla storia il loro
terzo album dal vivo, se si escludono i vari live distribuiti attraverso
il loro sito internet (www.verglas.com). Una produzione forse eccessiva,
che sembrerebbe destinata più ai die hard fans che non al grande
pubblico, del resto l’ultimo Breakfast in Biarritz è
uscito nel 2001 e dopo di questo è stato pubblicato un solo
album in studio. La scaletta e la stessa del DVD Caught in the Act
di recente pubblicazione, anche se credo si riferiscano ad esibizioni
diverse, ma non ho note a confermarmi questa impressione.
Comunque in questo lussuoso doppio cd abbiamo l’occasione di
ascoltare la riproposizione quasi completa dell’ultimo lavoro
in studio Contagion con poche eccezioni e questo rende il presente
lavoro una specie di completamento di quanto già pubblicato,
inoltre la veste live da una nuova intensità ai brani che beneficiano
di un’esecuzione coi fiocchi. Il sound tormentato e moderatamente
metallico degli Arena è particolarmente interessante e anche
abbastanza originale, una versione metallizzata dei Pendragon con
delle strutture un po’ più dinamiche ed energiche rispetto
ai cugini (in cui milita il tastierista extraordinaire Clive Nolan),
per una ventina di brani molto piacevoli da ascoltare tutti d’un
fiato. Il gruppo è in forma smagliante e la registrazione è
impeccabile, anche troppo.
Ci sono molti ingredienti per voler inserire il disco nella propria
discografia di casa, anche se dopo l’ascolto attento mi sento
di consigliare il presente album solo a chi vuole tutto del gruppo
o a chi ancora non ha avuto l’occasione di ascoltarli. GB
Altre recensioni: Breakfast in Biarritz;
Contagion, Contagious;
Pepper's Ghost;
Ten Years On; Rapture
Interviste: 2000; 2004
Retrospettiva su Clive Nolan
Sito Web
Artisti correlati: Pendragon, Nolan & Wakeman, Urbane, Blind Ego
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