INTERVISTA
AGLI ARENA (versione inglese)
di Giancarlo Bolther
Prima di Immortal? avete nuovamente cambiato formazione, come
ha influito sul vostro morale e sulle registrazioni del nuovo disco?
E' stato un anno veramente duro! Non è mai una cosa
facile per un gruppo avere dei cambi di formazione e, nel nostro caso
in particolare, due così repentini. Nonostante tutto ciò,
questo non ha soffocato lo spirito degli Arena. Ho sempre creduto
che ad animare gli Arena sia qualcosa di più forte di qualsiasi
contributo individuale! Il problema maggiore che abbiamo dovuto affrontare
è stato il dover cambiare il team che compone le canzoni, ora
oltre a me ci sono Mick e John e ho trovato questa nuova formazione
eccellente. Siamo stati davvero molto produttivi, la musica fluiva
con molta naturalezza, questo ci ha dato una grande energia e spero
si senta nel nuovo disco.
Che cosa significa per voi questo nuovo disco?
Per noi si tratta della continuazione del cammino intrapreso
cinque anni fa e in questo senso è molto importante. Rappresenta
un'evoluzione e una conferma al tempo stesso.
Qual è la vostra idea di immortalità?
Non vorrei sembrarti banale, ma devo risponderti che non
siamo pronti per questo concetto. Del resto anche il punto di domanda
che poniamo alla fine della parola che da il titolo al disco ha proprio
questo significato.
Quali sono i significati religiosi, filosofici e scientifici
che voi date alla parola immortalità?
Gli uomini hanno sempre cercato di raggiungere l'immortalità
attraverso questi mezzi. "Segui questa regola e sarai un Dio",
oppure "vivrai per sempre grazie alla scienza", o ancora
grazie ad un'eredità spirituale. Voglio sperare che molti di
questi tentativi siano ormai superati.
Voi volete diventare una band immortale?
Potrei dire di "no" alle persone cui stiamo parlando?
Pensate che il futuro sarà così cupo come lo
presentate nel nuovo art-work?
Si, in un certo senso lo credo. A meno che ora ci svegliamo!
Sfortunatamente l'Umana Arroganza impedisce di svegliarci e la società
ha intrapreso un pericoloso cammino autodistruttivo che ci preoccupa
molto.
Nolan,
cosa ci puoi dire riguardo alla tua esperienza coi Pendragon?
Devo ringraziare i Pendragon per avermi dato la strada da
seguire e per tutte le cose che grazie a loro ho potuto realizzare.
E' veramente bello lavorare con loro, sono come una famiglia.
Ci puoi
parlare dei tuoi numerosi progetti al di fuori dagli Arena?
Ovviamente
Pendragon, quest'anno stiamo registrando un nuovo album. Sto, inoltre,
producendo il disco di una cantante americana, Michelle Young, che
registreremo alla fine di quest'anno. Ci sono dei dischi, in uscita
in questi giorni, ai quali ho contribuito ("The Dream Sequencer"
e "Flight of the Migrator" degli Ayreon cosi come "I"
dei Nightingale). Sto cercando di riunire gli Shadowland per tenere
dei concerti verso la fine di quest'anno, con l'intenzione di realizzare
un live-album. Ho ripreso a lavorare con Oliver Wakeman (nda figlio
del famoso Rick) per dare un seguito a "The Jabberwocky",
che sarà intitolato "Hound of the Baskervilles".
Infine sto raccogliendo del materiale per realizzare un "Nolan
Archives" album che dovrebbe essere pubblicato il prossimo anno.
Non trovi
difficile concentrarti su più fronti? Non ti toglie energie
per ogni singolo progetto?
No,
non funziona in questo senso, in realtà mi nutro facendo cose
diverse. Ognuno dei progetti che realizzo mi da ispirazione per gli
altri, è circolo virtuoso che mi arricchisce continuamente.
Mi considero un musicista a tempo pieno e cerco tutti i modi possibili
per dedicarmi totalmente a questo. C'è gente che passa il suo
tempo al Pub, altri che vanno a sciare, io faccio musica.
Nel vostro
sound mi sembra di ritrovare molti riferimenti ai Pendragon e ai Pink
Floyd, quanto vi ispirate a queste bands?
Sono
sicuro che molte influenze sono riconoscibili nella musica in generale
e questo non mi infastidisce più di quanto non succeda a tutte
le altre bands o artisti.
Come
vedete l'attuale fermento della scena prog e come vi collocate all'interno
di questa scena?
Ci sono
molti gruppi prog, ma noi non cerchiamo veramente di far parte di
questa scena. Cerchiamo solo di fare quello che sentiamo più
vicino alla nostra sensibilità.
Cosa
significa, per voi, suonare musica prog?
Io amo
quello che faccio e questo è fondamentale e mi serve per fare
bene il mio lavoro, questo mi aiuta ad esprimere i miei sentimenti
e stati d'animo e quindi a comunicare con la gente.
Quali
sono i gruppi che ascoltate di più?
Onestamente
parlando ti devo dire che non mi interessa ascoltare molto progressive
rock. Personalmente amo molto la musica da film, ad esempio Danny
Elfin, poi mi piace molto Frank Sinatra, la musica Classica con autori
quali Elgar, Bartok, e Shostakovich. In questi giorni sto ascoltando
il best of dei Duran Duran. Infine ascolto sempre volentieri Genesis
e Pink Floyd.
Farete
dei concerti in Italia?
Certamente
desideriamo molto venire a suonare in Italia e dovremmo riuscirci
con il nostro prossimo tour europeo che sarà in Settembre e
Ottobre. Venite a vederci!!
GB
Recensioni: Breakfast in Biarritz; Contagion;
Contagious; Live;
Pepper's Ghost;
Ten
Years On;
Rapture
Altre interviste: 2004
Retrospettiva su Clive Nolan
Sito
Web
Artisti correlati: Pendragon; Nolan & Wakeman
|