È con un certo ritardo che viene distribuito l’ottavo
disco in studio dei Big Country, pubblicato in madre patria verso
ottobre dello scorso anno.
Questa band scozzese, che ha diciotto anni di vita sulle spalle, non
è stata molto prolifica, del resto la dimensione migliore del
gruppo è sempre stata quella dal vivo, infatti hanno già
pubblicato tre live ufficiali. In studio, oltre allo stupendo disco
di esordio, hanno toccato un nuovo apice con The Buffalo Skinners,
il loro disco più duro, ma questo nuovo lavoro non sfigura.
Il leader del gruppo, Stuart Adamson ha recentemente passato molto
tempo in America alla ricerca delle radici del rock e questo CD trasuda
di voglia di suonare musica diretta e piacevole. Come recita il titolo
è musica da viaggio, ma non necessariamente easy listening.
Ci sono momenti di grande tensione elettrica come nell’opener
che da il titolo al disco, mentre la seconda ha un ritornello irresistibile.
Il terzo brano presenta una dolce e rilassante ballata che lascia
nuovamente posto all’energia in "Perfect World", una
cavalcata dal riff accattivante e dal finale arrabbiato. Si prosegue
con un brano orecchiabile un po’ sotto tono, ma con la successiva,
inserita anche nel primo singolo, si torna in strada alla grande,
"Fragile Thing" è un brano acustico molto suggestivo.
Ma il rock acido è in agguato ed esplode nei due brani successivi
che dimostrano come la vena compositiva del gruppo sia ancora viva.
Per il nono brano si torna verso atmosfere più rilassate, per
poi passare ad una song vicina all’AOR. Meditativa e triste
è "Your Spirit to Me", che ritrova il fascino delle
composizioni che si ispirano maggiormente alla tradizione folk del
gruppo. In questa nuova edizione troviamo ben quattro bonus tracks
dalle quali segnalo "This Blood’s For You", ballata
molto ispirata.
Un disco da ascoltare e riascoltare, di quelli che rimangono per mesi
nello stereo dell’auto! GB
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Live report: 2013
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