Confesso che è la prima volta che incontro musicalmente il
progetto di quel folle visionario di Devin Townsend, che con la sua
band ha già prodotto una buona serie di lavori all’insegna
della sregolatezza e della sperimentazione, toccando limiti che nessuno
prima di lui aveva osato toccare in ambito metal. Questo nuovo lavoro,
ovviamente non sfugge a questa regola, se di regola si può
parlare in questo caso.
Non posso quindi fare confronti coi capitoli precedenti della sua
saga, ma posso affermare che ci troviamo al cospetto di un artista
assolutamente da non sottovalutare. Le sue partiture visionarie e
folli sono di difficile lettura, non si tratta di musica rilassante
o riposante, ma è una proposta che interroga, che pone domande
scomode, che fa riflettere oltre la voglia di mettersi in gioco con
una musica che è sempre capace di sorprendere, ma spesso anche
di far sorridere, come in “Babysong”. Townsend gioca con
la musica come coi tasselli di un puzzle impazzito e innesta fra loro
le influenze più disparate, apparentemente senza una logica,
ma con una certa genialità.
Vitalità, follia, teatrale drammaticità, scherzosità
e autoironia si susseguono con impressionante velocità, ascoltate
l’irriverente “Vampolka” ad esempio, seguita a ruota
dalla tenebrosa “Vampira”, per poi rilassarsi un attimo
con “Mental Tan”, ma è impossibile e forse ingiusto
fare un resoconto esaustivo e dettagliato per questa specie di Zappa
del metal.
Questo titolo esce anche in edizione limitata con dvd live di oltre
settanta minuti, purtroppo non allegato nel promo che ho in mano.
Una doppia possibilità per incontrare questo artista unico
nel panorama metal, un genio? Forse, solo il tempo potrà dirlo,
di certo è uno che si distingue parecchio, anche se non ha
ancora il carisma per conquistare grandi platee. GB
Altre recensioni: Ziltoid the Omniscient;
Ki; Addicted;
Deconstruction + Ghost;
Epicloud; The
Retinal Circus
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