Rock Impressions

Oresund Space Collective - Black Tomato ORESUND SPACE COLLECTIVE - The Black Tomato
Transubstans
Distribuzione italiana: Black Widow
Genere: Space Rock
Support: CD - 2007


Ecco il terzo capitolo ufficiale della saga spaziale degli OSC, un gruppo di cui abbiamo già ampiamente parlato nelle rece precedenti. Quindi possimo tuffarci subito nella loro incredibile musica.

Questo nuovo album attacca con un brano dal titolo “Rumble” di oltre trentotto minuti diviso in cinque tracce e che sembra essere uscito direttamente dal repertorio degli Hawkwind, riffs ossessivi si ripetono su un tappeto di tastiere oniriche e cosmiche. La seconda traccia presenta anche un recitato in lingua slava, sembra russo, ed è ancora più spaziale e jammato del precedente, un lungo trip altamente psichedelico. La terza parte è dominata da un giro di basso che aggiunge un bel groove alle divagazioni precedenti e pian piano si trasforma in un bell’hard rock con tanto di wah-wah. La quarta è un lungo crescendo con ritmi jazzati. La quinta traccia è invece un po’ anonima e passa via senza lasciare traccia. La title track supera anch’essa la mezz’ora ed è divisa in tre parti, la prima è ancora space rock della miglior specie, anche se sembra più una variazione sul tema, in fondo sappiamo già cosa aspettarci dai nostri. Si prosegue anche per gli altri due episodi, gli OSC suonano davvero molto bene e la loro musica è affascinante, ma sembra avere un po’ esaurito le idee. Ci pensa la terza parte a rimettere le cose a posto con una sterzata di energia e quello che sembrava essere un album stanco ecco che prende vita. L’impressione è confermata anche con la vitale “Viking Cleaner” che con soli sei minuti e mezzo chiude l’album sempre all’insegna dello space rock più classico.

Gli OSC sono un gruppo “fuori” dagli schemi e continuano a stupirci con la loro formula, tanto semplice, quanto coraggiosa, musica in totale libertà, interamente improvvisata. Ci vuole del coraggio a fare un disco così oggi e anche un pizzico di follia, ma spero che ci sia qualcuno capace di apprezzare questa musica onesta e fatta col cuore. GB

Altre recensioni: Oresund Space Collective; It's All About Delay; Good Planets Are Hard To Find; Dead Man in Space; Different Creatures

Interviste: 2007

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