Gli
scozzesi Pallas sono una delle formazioni più sfortunate della
rinascita prog di inizio ottanta, quando, con Marillion, Twelfth Night,
Pendragon e pochi altri, tracciarono le coordinate per la rinascita
in grande stile del progressive.
The Sentinel dell'84 è il loro primo disco in studio, un grande
classico da riscoprire, tour trionfale in patria, secondo Lp nell'86
poi tredici lunghi anni di silenzio, ma il gruppo non si è
mai sciolto. Finalmente nel '99, probabilmente grazie al nuovo momento
di grazia per il prog, tornano sul mercato con "Beat the Drum",
un album sorprendentemente fresco ed energico, che chiude il ciclo
iniziato con Sentinel.
Con il nuovo disco il gruppo sterza per un sound più moderno
e attuale, per certi versi molto vicino all'ultimo Arena. Un prog
che si veste di tecnologia e di modernità, atmosfere inquietanti,
quasi dark e tanta, tanta energia.
Il nuovo CD si basa su un concept sull'uomo e sulle sue contraddizioni,
sulle contraddizioni della storia e sul suo affascinante mistero.
Un disco per certi versi impegnativo, ma non poteva essere altrimenti,
dopo tanti anni di sofferenza. La musica è emozionale ed evocativa,
l'inizio del disco è tutto un crescendo di belle composizioni
fino a "The Blinding Darkness" che rivela una grande progressione.
Da qui in poi non ce né per nessuno, la suite "Towers
of Babble" possiede tutti i connotati del classico coi suoi continui
stacchi e cambi.
Un grande ritorno, una prova d'orgoglio e di passione per una band
che finalmente può abbandonare il gruppo delle bands cosiddette
da culto. GB
Altre recensioni: The Sentinel;
The Blinding Darkness; The
Dreams of Men;
Moment to Moment
Interviste: 2001; 2003;
2005
Articolo
Sito Web
|