Sono
passati ben diciassette anni dal precedente album e credo molti avessero
perso le speranze di rivedere all’opera questa band svedese.
Invece grazie ad un nuovo contratto con l’ottima Karisma ecco
finalmente un nuovo lavoro firmato Ritual. Questo è un gruppo
che personalmente amo molto, li ho conosciuti con Think Like A Mountain,
che conteneva un brano che ancora oggi ho stampato nella memoria,
Infinite Justice. Sono quindi stato molto contento di sapere di questo
nuovo lavoro.
Avevamo avuto un’anteprima nel 2020 con l’Ep di quattro
brani Glimpses From The Story Of Mr. Bogd, che conteneva tre pezzi
di questo nuovo disco, di cui è già stata annunciata
una seconda parte, ma per la quale non c’è ancora una
data.
Come parte l’iniziale A Hasty Departure capisco subito che sono
tornati più carichi e forti di prima, forse un po’ meno
folk e più sinfonici ma ancora capaci di composizioni di grande
presa emotiva. La verve è intatta e la voce di Patrik graffia
come se gli anni non fossero passati. Chichikov Bogd è sicuramente
uno dei brani di punta del disco, entra subito in testa. In ogni caso
a conquistare è ancora una volta la capacità della band
di costruire brani articolati e teatrali. Si arriva fino ad accennare
ad un bolero nella ondeggiante Through A Rural Landscape, musica classica
e rock si mescolano in modo totalmente naturale. Poi ci sono brani
come The Feline Companion che mi mandano in estasi, si i Ritual sono
davvero tornati.
Questo per me è già uno dei dischi dell’anno.
GB
Altre recensioni: Ritual; Think
Like a Mountain; Superb Birth; The
Hemulic Voluntary Band;
Live
Intervista
Live Reportage
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