"Sono stato punk, prima di te..." così cantava Ruggeri
nella canzone che ha dato il titolo a questo suo nuovo disco ed in
effetti il primo album dei Decibel (ma anche Champagne Molotov) si
intitolava semplicemente Punk, un disco storico, diventato un vero
pezzo da collezione e che ha influenzato tanti rockers nazionali.
Da allora, sono passati venticinque anni, Enrico ha intrapreso una
carriera da cantautore molto raffinato, senza mai dimenticare le sue
origini, spesso riaffiorate con brani taglienti come rasoi, proprio
come il pezzo "Punk (Prima di Te)" presente su Il Falco
e il Gabbiano. Comunque il punto di forza di Ruggeri sono sempre stati
i testi, infatti Enrico ha sempre espresso una personale vena poetica
che è stata la chiave del suo successo.
Questo suo nuovo album è un ritorno alle origini, è
un tributo personale ad un periodo fondamentale della musica rock.
Il disco è diviso in due parti: la prima contiene sette brani
dei Decibel, cinque tratti dal primo disco e due da un rarissimo 45
giri, gli altri sette sono covers di classici degli anni 70. Mi ricordo
che all'epoca ascoltai tutto il disco su un'emittente televisiva privata,
che prima della programmazione quotidiana trasmetteva musica come
fosse una radio, rimasi folgorato da quei brani semplici e diretti
e dai testi profondi e provocatori, quell'ascolto estemporaneo ebbe
un grande peso nella mia formazione musicale e da allora divenni un
rockettaro (grazie anche a Siamo Solo Noi di Vasco Rossi ascoltato
nello stesso modo e nello stesso periodo) e lo stesso accadde al nostro
Klaus, che i Decibel e l'allora platinato Ruggeri più di una
volta vide in concerto.
I primi cinque brani sono molto duri, punk viscerale mescolato all'hard
rock più diretto, testi ancora attuali con messaggi molto più
profondi di quanto non si possa cogliere con un ascolto superficiale.
Memorabili "LSD Flash", "Superstar" e "Il
Lavaggio del Cervello" con il suo testo al vetriolo. Il secondo
periodo dei Decibel si era rivolto alla New Wave, ad una musica più
elettronica, ma la vena polemica è la stessa e i suoni sono
comunque duri.
Venendo alle covers troviamo: "God Save the Queen", "The
Jean Genie", "The Guns of Brixton", "Sweet Jane",
"I Wanna Be Sedated", "All the Young Dudes" e
"No More Heroes", delle icone che non hanno bisogno di commenti.
L'interpretazione che ne da Ruggeri è di grande fedeltà
e rispetto degli originali ed è giusto così. Ruggeri
ha fatto un disco pieno di passione, che scalda il cuore e ci restituisce
un artista di cui essere fieri. GB
Altre recensioni: All In; La
Ruota; Frankenstein
Interviste: 2004, 2005;
2009
Live Reportage: 2004; 2009
Sito Web
|