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Enrico Ruggeri - All In L'Ultima Follia di Enrico Ruggeri ENRICO RUGGERI
All In - L'Ultima Follia di Enrico Ruggeri
Anyway / Universal
Distribuzione italiana: si
Genere: Rock
Support: 3CD - 2009


Enrico ha alle spalle una discografia molto lunga, sicuramente si tratta di uno degli artisti italiani più prolifici e con una regolarità svizzera ogni anno esce con un titolo nuovo, oppure se fa una raccolta la infarcisce con qualcosa che non ti aspetti per renderla più interessante, non è mai il solito “best of”. Ma questa volta sembra proprio aver esagerato, non a caso il sottotitolo del nuovo album è “L’Ultima Follia di Enrico Ruggeri”.

Questo nuovo disco è molto ambizioso, forse il più ambizioso della sua carriera, si tratta di un triplo cd, ma non è un best of, infatti contiene tre dischi completamente diversi uno dall’altro. Il primo è sicuramente quello più curioso, sottotitolo World Show, si tratta del rifacimento dei brani dell’ultimo disco Rock Show col contributo di altri artisti, già Ruggeri aveva fatto un disco di “duetti”, ma questo è innovativo nel senso che parte degli artisti sono stati selezionati attraverso MySpace e vengono da paesi diversi. MySpace è un piccolo mondo nel web, che sta davvero cambiando il modo di comunicare tra le persone e gli artisti e anche tra gli artisti fra di loro, tanto che orami molti gruppi non hanno più un sito internet, ma hanno solo il sito MySpace e questo disco dimostra pienamente le grandi potenzialità offerte da queste nuove forme di comunicazione.

Comunque il primo brano è l’inedita “Ripartire da Zero”, dove ritroviamo tutta la vena poetica di Enrico unita alla sua anima più rock, un bel riff di chitarra secco e diretto, con uno Schiavone energico ed efficace, poi il testo ci fa venir voglia di cantare, un brano che dal vivo deve funzionare molto bene. Pregevoli molti rifacimenti, le collaborazioni tra artisti sono sempre vitali e i singoli brani prendono nuova vita, mi piace ricordare in particolare quella con l’amico Davide Van De Sfroos in “Lengi I Cart”, due veri cantastorie insieme. Molto bella anche “Je Respire” che la vocalità particolare di Jocelyn Mayor trasforma con una delicatezza inedita. Coinvolgente “Cuore Secreto” cantata in spagnolo con Siloé De Izan, l’andamento di questo brano era già bello, ma questa versione è davvero accattivante. “La Strada”, che era il brano portante del cd precedente, mantiene intatto tutto il suo appeal da ballata rock. Poi c’è “Attimi” con l’intrigante giro di chitarra di Luigi, che mi è entrato nel cuore fin dal primo ascolto, poi c’è la voce della sensuale Ima che regala un’interpretazione magica che resterà nel cuore di tutti. Ma la sorpresa maggiore è il duetto col figlio Pico nella conclusiva “Il Giorno del Blackout”, la voce è ancora acerba, ma i testi rappati proposti dal figlio sono interessanti, probabile che sentiremo ancora parlare di lui.

Il secondo cd presenta una ricca serie di cover proposte da Ruggeri in diversi concerti recenti, dopo “Contatti”, “Punk Prima di Te” e “Il Regalo di Natale”, questa è la quarta volta che il Rouge ci propone canzoni di altri artisti, ma ogni volta riesce a sorprenderci per la selezione proposta, c’è sempre qualcosa che non ti aspetti, così troviamo insieme la bellissima “L’Isitrione” con il classico di Iggy Pop “The Passenger”, ben due brani del Duca Bianco da intenditori “Life on Mars” e “Diamond Dogs” a dirci che l’anima rock di Ruggeri pulsa sempre molto forte, ma c’è anche “Storia d’Amore” di Celentano e l’ironica “Popoff” che segue “Michelle”, come potete vedere le sorprese non mancano.

Infine il terzo cd è la prima colonna sonora realizzata da Ruggeri, un traguardo che l’artista milanese attendeva da tempo, come ci aveva confidato in una intervista. Il film è East West East – Volata Finale del regista albanese Gjergj Xhuvani, una pellicola ricca di situazioni diverse, un campo ideale per saggiare le capacità di Enrico, che troviamo alle prese con partiture quasi interamente strumentali. Questo è anche il disco dove appare più significativo il contributo della compagna di Enrico, Andrea Mirò.

All In è un disco complesso, che offre molti motivi di riflessione e già questo è un pregio notevole, ma è anche molto semplicemente un gran bel disco, frutto di un momento di grazia che ci auguriamo tutti possa essere il più lungo possibile. GB


Altre recensioni: Punk Prima di Te; La Ruota; Frankenstein

Interviste: 2004, 2005; 2009

Live Reportage: 2004; 2009

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