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          Diciotto anni fa è nata questa incantevole label francese, che 
          ha saputo incantare tantissimi ascoltatori, grazie alla cura che ha 
          messo nel scegliere gli artisti da mettere sotto contratto e grazie 
          ad un progetto grafico che contraddistingue la quasi totalità 
          dei titoli pubblicati, tutti confezionati con un’eleganza che 
          si riconosce al primo colpo d’occhio. Questa nuova raccolta “sampler” 
          arriva quindi molto gradita, anche perché come forse molti dei 
          nostri lettori sanno, le raccolte di questa label sono ricche di inediti 
          e di unreleased tracks, che tali rimangono, quindi sono veri oggetti 
          da collezione.
 Questa nuova raccolta presenta quattordici artisti, molti dei quali 
          sono noti per chi ci segue con regolarità: Caprice, Maple Bee, 
          Corde Oblique, Lys, Irfan, ma ci sono anche molti nomi nuovi che scopriremo 
          in questa recensione. In apertura manco a dirlo troviamo proprio i russi 
          Caprice che sono diventati una delle realtà più solide 
          di questa label con la loro musica neoclassica, si presentano col brano 
          “Sage”, uno strumentale ricco di fascino fiabesco, che conferma 
          la grande classe del leader Anton Brejevstoski. Dal repertorio di Maple 
          Bee viene proposta la delicata e sensuale “Me and Rose”. 
          I Valravn sono una new entry, vengono dalla Danimarca e propongono un 
          brano tradizionale interpretato con un mix di medievale ed elettronica, 
          con cantato che ricorda Bjork, suggestivi. I Corde Oblique sono presenti 
          con la struggente “Nostalgica Avanguardia”. Segue il progetto 
          elettronico Lys capitanato dal fondatore della label Frédéric 
          Chaplain, musica meditativa molto new age e ambient. Seguono gli spirituali 
          Irfan con un brano di grandissima intensità, una band che amo 
          davvero molto, questa “Star of the Wind” propone delle ritmiche 
          etniche ipnotiche altamente suggestive che fanno da tappeto a delle 
          melodie orientali molto evocative, che brano. Gli Omasphere con “Platoun” 
          ci calano in una musica etnica dal forte sapore sciamanico. I Poussieres 
          d’Etoiles si presentano con un brano che ricorda le cantilene 
          dei nativi d’America, ma che al tempo stesso è anche molto 
          celtico, un brano che dona pace e meditazione. Fra i nuovi spiccano 
          anche i Stellamara con le loro nenie orientali senza tempo e cariche 
          di mistero. L’arpista moldava Alizbar ci delizia con un brano 
          che miscela influenze celtiche con sonorità inedite. Il violinista 
          ceco Ivo Sedlacek ci ripropone “Sun” una piece di indicibile 
          dolcezza. I Crista Galli propongono una musica elfica piuttosto rilassante, 
          melodie che hanno un sapore fanciullesco, proposte con una strumentazione 
          abbastanza ricca. Sava (leader dei tedeschi Faun) propone un riarrangiamento 
          di un tradizionale scozzese, musica celtica quindi, riproposta con una 
          dolcezza cantilenante molto gradevole. Infine troviamo Luigi Rubino 
          con la struggente “Last Dance” presa dal suo disco di recente 
          pubblicazione, un pianista di una grande delicatezza, che ricorda i 
          grandi classici.
 
 La Prikosnovenie non ha nessuna intenzione di rallentare la sua marcia 
          e dimostra con questa raccolta di avere ancora tante magie per stupirci 
          e per accompagnarci verso un futuro che, grazie a questa musica, sembra 
          molto meno buio. GB
 
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