FLOWER
KINGS + LALLE LARSSON + MASONS + TOMMY FIAMMENGHI BAND Live in Caselle di Sommacampagna (VR) 08/09/2012 di Giancarlo Bolther |
Nel veronese c’è un piccolo Club che sta facendo dei miracoli a livello di concerti, nel Club ci sono persone animate da una passione concreta nella musica, per fortuna non sono gli unici in Italia, ma sappiamo bene quanto sia difficile organizzare concerti nel nostro paese… non ti aiuta nessuno e spesso non ti aiutano nemmeno gli appassionati di musica, più dura di così! Il Club il Giardino (http://www.clubilgiardino.org/) da anni organizza concerti di qualità e spesso chiama artisti di grande spessore come gli svedesi Flower Kings, che ormai da parecchi anni si sono fatti alfieri del progressive rock, con una produzione musicale preziosa e costante nel tempo. |
Ma sarebbe ingiusto non ricordare anche gli altri gruppi che hanno aperto il concerto degli svedesi. La prima band che si è presentata sul palco erano i veronesi Masons (http://www.myspace.com/masonsyeah), un gruppo giovane, ma molto determinato, che vanta già un discreto background concertistico, la band è partita dall’amore per il prog italiano dei primi anni ’70 per arrivare oggi ad un sound molto personale, una propria via che sta ottenendo molti consensi, le nuove composizioni di questa band sono molto più attuali e moderne e questo è un ottimo segno, perché se piace il loro modo di reinterpretare il prog più classico, coi loro brani più vecchi, piace ancora di più lo sforzo creativo che stanno facendo per trovare un proprio stile e devo dire che mi hanno fatto un’ottima impressione e sono pronto a scommettere sul loro repertorio più recente. Essendo una band giovane, hanno ancora qualcosa da limare nel proprio sound, genuino e vitale, ma anche un po’ da raffinare, se volete, ma la direzione intrapresa è quella giusta. |
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La seconda band a salire sul palco è stata la Tommy Fiammenghi Band (http://www.thetommyfiammenghiband.com/), un gruppo che ha dimostrato di avere una buona esperienza live, sound più maturo e compatto, il repertorio però era meno prog per il tipo di serata, hanno comunque ottenuto applausi e calore dal pubblico, perché la musica proposta è sempre stata di buona qualità, un rock tendente al Pomp, quasi una via italiana ai Magnum se posso, molto chitarristico, del resto Tommy con la sua sei corde è di quelli che si fanno notare sul palco, ed efficace. Fra blues, hard rock venato di prog e cavalcate di energia, hanno regalato un momento di sano coinvolgimento e come dicevo, nonostante il pubblico dei Flower Kings sia di quelli esigenti, sono riusciti ad ottenere buoni consensi. |
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Il terzo artista a proporsi è stato un timido Lalle Larsson (http://www.lallelarsson.com/), un pianista dall’animo molto sensibile, che si è presentato solo sul palco. Lalle ha partecipato al disco Who’s The Boss In The Factory dei Karmakanic e al side project 3rd World Electric per il disco Kilimanjaro Secret Brew del 2009 insieme a Stolt, Reingold e Dave Weckl, quindi in qualche modo gravita nell’orbita dei Flower Kings. Lalle ha presentato alcuni suoi brani solo con pianoforte e ha dimostrato una sensibilità musicale davvero coinvolgente, il pubblico è rimasto rapito dalle sue melodie dal sapore classicheggiante, molto prog ovviamente, ma di quello più legato alla musica classica, in particolar modo sono rimasto davvero toccato dal suo brano “Nocturne”, che ovviamente ricorda Chopin, tratto dal suo ultimo album Nightscapes di recente pubblicazione. |
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Infine
sono saliti sul palco i Re dei Fiori (http://www.flowerkings.se/),
una band ormai storica, ma al di la di questo una macchina prog dalla
forza inarrestabile. Devo dire che il loro ultimo album non mi aveva
acchiappato molto, anzi l’avevo trovato poco ispirato e quindi
non sapevo bene come avrei vissuto il loro concerto, ma come hanno
iniziato a suonare i dubbi si sono dissolti molto in fretta. Dal vivo
i Flower Kings sono davvero una delle più belle realtà
prog, sono caldi, coinvolgenti, suonano dannatamente bene e ti trasmettono
tutta la passione per la loro musica. In scaletta hanno proposto quasi
per intero il nuovo album, in particolare hanno scelto i pezzi che
a me piacevano di più, poi hanno pescato anche alcuni classici
dal loro sterminato repertorio, alla fine hanno davvero conquistato
tutti i presenti, critici compresi (mi metto in questa categoria),
fra luci, colori (con l’arancione dominante) e suoni spettacolari,
hanno regalato un concerto memorabile e coinvolgente, assolutamente
ricco di gusto e tutti gli amanti del prog sanno come sia difficile
essere comunicativi con un genere musicale così cerebrale come
il prog. I Flower Kings hanno questo dono speciale, fare prog che
scalda il cuore, oltre che stimolare il cervello, e credo che dobbiamo
tutti voler bene ad una band come questa, senza riserve. GB |
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