Rock Impressions
 

INTERVISTA CON LANA LANE, LA REGINA DEL POMP SINFONICO
di Giancarlo Bolther

Com'è iniziata la tua carriera musicale?
E’ nata molto presto. La mia era una famiglia di artisti e in casa c’era sempre molta musica, potevi trovare sempre qualcuno che suonava uno strumento o che cantava, di conseguenza sono cresciuta con la musica nel sangue e per me è stato molto naturale avvicinarmi al canto. Crescendo ho coltivato questa passione cercando di farla diventare la mia professione. Ovviamente è stata molto dura ed ho dovuto lavorare sodo. Le cose, però, si sono fatte serie durante le scuole secondarie quando ho potuto iniziare a studiare musica. Penso davvero di poter dire che la mia carriera musicale è iniziata da quando sono nata.

Quando hai conosciuto Erik (n.d.a. Norlander, leader dei Rocket Scientists e marito di Lana)?
Nel 1987, stavo cercando di mettere in piedi la mia prima band e naturalmente avevo bisogno di un tastierista. Il primo che contattai ci lasciò a piedi e il batterista mi suggerì di contattare Erik. Lo chiamai e quando lo sentii suonare fui subito colpita dal suo talento naturale e mi resi conto che si trattava della persona che stavo cercando.

Un incontro fortunato!
Sì, un incontro veramente fortunato!

Che ruolo ha avuto Erik nella tua vita artistica?
Decisamente un grande ruolo. Attualmente è il motore trainante della band. Ho deciso di avere totale fiducia in lui perché ha dimostrato una grande predisposizione musicale. Nel 95, quando abbiamo inciso Love is an Illusion, il mio primo disco solista, si è dimostrato capace di scrivere delle canzoni che si adattavano molto bene alla mia voce e così mi consentivano di dare il meglio di me stessa. Ha molto intuito nel capire come usare la mia voce ed è un'esperienza fantastica scrivere canzoni insieme.

Erik lavora a molti progetti diversi contemporaneamente e riesce a produrre sempre dei lavori di ottimo livello, come fa?
Erik è molto preciso, riesce a tenere separati i vari progetti. Sicuramente puoi riconoscere il suo stile, ma ognuno di essi è diverso, ognuno ha un proprio sound, una propria atmosfera, i brani hanno delle strutture differenti. E' davvero un produttore molto attento e meticoloso e questo gli consente di dedicarsi proficuamente a più progetti paralleli.

Come riuscite a far convivere la vita di coppia con gli impegni musicali?
Non è così difficile come può pensare la gente. Siamo sposati da dieci anni e fra noi si è creata veramente una profonda amicizia, che ci aiuta a tenere separate la vita di coppia “privata” dalla vita di coppia “artistica”. Conoscendomi molto bene, Erik è capace di spronarmi meglio di quanto saprebbe fare un qualsiasi altro produttore e questo grazie anche alla nostra capacità di tenere distinte le nostre due vite, così tutto funziona al meglio. Abbiamo avuto anche delle difficoltà, ma alla fine non hanno influito sulla nostra creatività.

Che tipo di difficoltà?
Pressioni, sì molte pressioni per finire le canzoni, pressioni perché la mia voce non era sempre al massimo della forma. Spesso abbiamo dovuto lavorare molto duro per finire un brano.

Siete un team formidabile, fra te e Erik avete all'attivo quasi venti dischi in soli otto anni, è sbalorditivo! Qual'è il vostro segreto?
Ah, te ne sei accorto? Penso che il segreto sia amare quello che fai e cercare di dare sempre il meglio di te stesso e questo è quanto abbiamo cercato di attuare. Così facendo ogni nuovo disco sembra migliore dei precedenti. Essendo sposati, abbiamo la fortuna di avere molto tempo per lavorare assieme, ma il 98 è stato un anno davvero duro. Abbiamo registrato cinque albums quell'anno e, anche se non era tutto materiale nuovo, hanno richiesto ugualmente molto lavoro ed è stato davvero molto stressante. Tutto questo, comunque, è stato molto importante perché ad ogni esperienza abbiamo imparato qualcosa di nuovo il che ci ha permesso di migliorare col lavoro successivo. Fare quello che ti piace, inoltre, è sempre l’ingrediente principale che ti aiuta ad essere molto produttivo.

Che cosa significa per te questo nuovo disco?
Questo disco è stato veramente importante perché sono riuscita a scrivere molto di più rispetto ai lavori precedenti. Abbiamo avuto la possibilità di suonare con musicisti diversi, anche culturalmente, alcuni di essi erano europei e hanno apportato un nuovo feeling e delle emozioni uniche. In particolare ho apprezzato lo stile molto heavy di Arjen (n.d.a. Lucassen degli Ayreon) che ha svolto un grande lavoro di chitarra, così come anche il drumming di Ed Warby è stato davvero fantastico. Senza dimenticare l'importanza svolta dal lavoro di engeenering di Erik, che, essendo molto coinvolto emotivamente dal progetto, ha dovuto sforzarsi non poco per restare obbiettivo e dare compimento al tutto. Tutti questi fattori hanno fatto di SOA il mio disco più significativo.

Avverto un continuo crescendo nel tuo disco, spesso i dischi partono molto bene, ma poi non mantengono buoni livelli fino alla fine, ma questo non accade nei tuoi, come ci riesci?
Prima cosa è molto importante non essere pigri, poi bisogna cercare di migliorarsi continuamente. Devi avere come obbiettivo il comporre musica interessante e per far questo ti devi immedesimare nei tuoi potenziali ascoltatori. Non per assecondare i loro gusti, ma considerandoli come dei critici molto attenti, che acquistano i tuoi dischi per la qualità di quello che fai. Questa disposizione ti aiuta a crescere e a prevenire la tentazione di volerti di arricchire con la musica, di farla diventare solo un mezzo per far soldi. Inoltre, se vuoi ottenere certi risultati, non puoi fare sempre le stesse cose, ma devi cercare di dare sempre il meglio. E' ciò che la gente si aspetta da noi.

A questo punto della tua carriera quali sono i progetti che ancora desideri realizzare?
Mi piacerebbe davvero molto poter realizzare la colonna sonora del prossimo film di James Bond, sì questo sarebbe davvero grande!

Hai già preso dei contatti?
Ci sto provando, ma è veramente dura, ci sono molti artisti in lizza, che vogliono realizzarla, e alcuni di essi sono molto più popolari di me, per cui non so se potrò farcela.

Fra l'altro l'Hard Rock e l'Heavy Metal non sono molto apprezzati per le colonne sonore.
Si è vero, ma penso che siano, invece, molto adatti perché sono generi musicali molto descrittivi e potrebbero essere davvero ottimi per realizzare delle grandi colonne sonore.

Come mai c'è stato poco spazio per Mark McCrite in questo tuo nuovo lavoro?
Oh! Ufficialmente Mark ha contribuito solo alla composizione del brano Guardian Angel, ma il suo ruolo è stato ugualmente molto significativo. Ha realizzato molte linee armoniche e ha suonato varie parti di chitarra acustica. In questo periodo è uscito il suo primo disco solista (n.d.a. Getting to the Point) e questo, ovviamente, lo ha molto assorbito e non ha potuto dare lo stesso contributo presente in Queen of the Ocean. Inoltre, come tu saprai, lavoro con molti musicisti diversi e Mark ha il dono speciale di saper creare un clima molto positivo fra di loro e di armonizzare il lavoro in studio e questa sua qualità lo rende veramente prezioso.

Ti piace lavorare con dei session men, senza avere una vera band alle spalle?
Sì perché i musicisti che hanno lavorato con me non sono solo dei grandi artisti, ma sono soprattutto degli amici. Questo mi ha fatto sempre sentire a mio agio suonando con loro, inoltre mi ha aiutato a comporre delle ottime canzoni. Il fatto poi che questi artisti abbiano una propria carriera e che non siano legati solo al progetto Lana Lane, ha fatto sì che potessero esprimersi con molta più libertà consentendogli di dare un contributo davvero importante ai miei dischi.

Cosa significa, per te, suonare rock sinfonico?
Mi colloca in una categoria molto particolare, veramente unica, perché la maggior parte delle cantanti donne si è focalizzata sulla musica pop come Mariah Carey o Cristina Aguilera e molte altre. Al contrario il rock sinfonico è davvero originale perché è molto descrittivo, teatrale e allo stesso tempo è molto tecnico. Tutte queste caratteristiche ne fanno un genere molto più profondo della musica mainstream. Per questo è molto importante per me, mi consente di esprimere una maggiore creatività nel comporre musica e una maggiore interiorità nello scrivere i testi.

Quali sono gli argomenti di cui ti piace parlare nelle tue canzoni?
Mi piace molto la fantasy e parlare di cose positive perché penso che possa essere d'aiuto per chi mi ascolta. Oggigiorno veniamo angosciati dalle notizie negative che quotidianamente escono da radio e TV. Di conseguenza cerco, con le mie canzoni, di far sognare i miei ascoltatori e di farli stare bene.

Quali sono i brani in cui ti riconosci di più?
Mmmm... che domanda difficile. Probabilmente Alexandria perché è una figura vulnerabile ed emotiva e penso che queste caratteristiche mi possano descrivere bene, sono anche i sentimenti che cerco di rappresentare quando compongo.

Un ultima domanda, farai dei concerti in Italia?
Non quest'anno, ma stiamo lavorando sodo per realizzare un tour in Europa per il prossimo anno e vorremmo poter suonare in tutte le nazioni, quindi spero che potremo suonare anche da voi.

Giancarlo Bolther

DISCOGRAFIA ESSENZIALE
Love Is An Illusion (1995)
Curious Goods (1996)
Garden of the Moon (1998)
Echoes from the Garden (1998)
Live in Japan (1998)
Love Is An Illusion 1998 Version (1998)
Ballad Collection (1998)
Queen of the Ocean (1999)
Acoustic Live in Tokyo (1999 - promo)
Echoes from the Ocean (1999)
The Best of Lana Lane 1995-1999 (1999)
Secrets of Astrology (2000)
Ballad Collection vol.2 (2000)
Project Shangri-La (2002)
Covers Collection (2003)

Principali collaborazioni
Rocket Scientists, Earthbound (1993)
Rocket Scientists, Brutal Architecture (1995)
Rocket Scientists, Earth Below and Sky Above (live – 1998)
Rocket Scientists, Oblivion Days (1999)
Erik Norlander "Into the Sunset" (2000)
Ayreon "The Universal Migrator Part II: Flight of the Migrator" (2000)
Ayreon "The Universal Migrator Part I: The Dream Sequencer" (2000)

Altre interviste: 2002; 2005

recensioni: Ballad Collection; Love is an Illusion; Project Shangri-La; Curious Goods;
Garden of the Moon; EEC Tour 2001; EEC Tour 2003
; Covers Collection;
Winter Sessions
; Storybook + Return To Japan; Lady Macbeth; 10th Anniversary Concert; Gemini; Red Planet Boulevard; The Best of L.L. 2000-2008

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