INTERVISTA
CON LANA LANE, LA REGINA DEL POMP SINFONICO
di Giancarlo Bolther
Project Shangri-La è il tuo nuovo album, ce ne vuoi parlare?
Con il nuovo disco ho cercato di distaccarmi da Secret Of
Astrology, ho voluto cambiare sound provando una via di mezzo fra
Secret Of Astrology e Queen Of The Ocean, cercando di sviluppare gli
elementi migliori di entrambe i dischi. Per questo nuovo album ho
composto più che in passato e penso di essere stata più
ispirata e sono molto soddisfatta del risultato.
Anch'io ho avuto l'impressione che raccolga il meglio di quanto
hai fatto nei tuoi album precedenti, compreso le Ballad Collection.
Si, assolutamente. Quando un musicista realizza un disco
cerca sempre di dare il meglio di se, perché ogni volta ha
bisogno di crescere, di trovare nuovi stimoli, di mettersi alla prova.
Sia che un'artista canti, che componga o che suoni uno strumento cerca
sempre nuove sfide per dare ogni volta il massimo. Spesso è
molto difficile, perché devi concentrarti molto per evitare
di ripeterti e io lavoro molto duramente per ottenere questo risultato
tutte le volte che affronto un nuovo disco.
Cosa significa il titolo del disco Project Shangri-La?
Per me si tratta di una specie di stato mentale nel quale
mi rifugio quando devo scrivere una canzone, cerco la fantasia e le
cose positive della mia vita, il positivo che c'è in ognuno
di noi. Cerco un posto dentro di me che mi faccia dimenticare il grigiore
del mondo contemporaneo.
Di cosa parlano le tue nuove canzoni?
Non so se in Italia conoscete il film Project Shangri-La,
è un cult movie molto popolare negli States e parla di una
pasticceria. Ci sono molti bambini e cercano chi sia capace di abbandonare
questa pasticceria, uno che sappia superare le tentazioni e le difficoltà
che la pasticceria offre, un bimbo che cerchi la purezza e la lealtà.
La mia canzone parla appunto di questo film. Erik ed Engelke hanno
scritto "Encore", un brano che invita a cercare il proprio
talento, la propria forza interiore e a godere di questi doni, perché
noi non viviamo per sempre, la nostra vita è breve. La canzone
"Before You Go" racconta di una persona che è cresciuta
guardando il video che il padre ha registrato come testamento nei
suoi ultimi tre mesi di vita, questo dramma gli ha insegnato a vivere
con onestà e profondità la sua vita per poter superare
i momenti difficili. "The Nightingale" è una canzone
introspettiva che parla della condizione dell'usignolo che viene imprigionato
perché ha un canto melodioso. Erik ha scritto la musica di
"The Beast Within You", io non riuscivo a trovare una melodia
addatta per il testo, così Erik mi ha fatto vedere il cult
film "The Phantom of the Paradise", la cui trama è
molto simile al Fantasma dell'Opera. Questo film racconta di un cantante
rock la cui musica è stata rubata, poi, a causa di un incidente,
rimane terribilmente sfigurato, ne consegue un aspetto animalesco
che nasconde con una maschera, contemporaneamente, cerca di riappropriarsi
della sua musica. Il film mi è piaciuto molto così ne
ho tratto il testo per la canzone. "Ebbtide" è ispirata
all'esperienza della sorella più giovane di Erik e dei suoi
problemi adolescenziali. "Tears Of Babylon" si ispira ad
un racconto che ho letto, parla di uno scenziato che cerca informazioni
per portare la vita sulla luna. "(Life is) Only a Dream"
è una splendida canzone scritta da Mark Boals, ma non so a
cosa si sia ispirato per scriverla. "Time To Say Goodbye"
è una bella canzone italiana ed Erik ha avuto l'idea di rifarla
in chiave rock.
E' un omaggio all’Italia o l'hai fatta solo perché
ti piace il brano?
Entrambe le cose. Quando siamo venuti in tour in Italia ci
siamo molto divertiti e siamo rimasti molto sorpresi del calore dell'audience.
Pensavamo che la nostra musica fosse poco conosciuta in Italia e abbiamo
scoperto, invece, che la gente conosceva i nostri brani. Andrea Bocelli
è un grande cantante e quindi è anche un tributo.
Hai inciso molti dischi in pochi anni, oggi è per te
è più facile o più difficile fare un nuovo album?
Anche in questo caso valgono ambedue le risposte. Le parti
tecniche sono sempre più facili, perché con il lavoro
continuo si impara molto. Cercare di realizzare ogni volta albums
di qualità è invece difficile, perché devono
essere buone tutte le canzoni, buona la produzione, buone le performances
e tutto questo richiede un duro lavoro, inoltre, suonare con molti
musicisti può rendere difficile ottenere da ciascuno performances
della qualità voluta. Comunque, andando sempre avanti molte
cose diventano sempre più facili.
Le copertine dei tuoi dischi sono molto particolari, sono
collegate ai dischi o le scegli perché ti piacciono?
Ogni volta cerchiamo di scegliere delle copertine che riflettano
gli umori, gli stati d'animo e le sensazioni del disco. Per noi è
molto importante che, quando una persona ascolta un disco di Lana
Lane, guardando la copertina dell'album faccia, allo stesso tempo,
un'altra importante esperienza. Per questo cerchiamo quadri significativi.
Per lo stesso motivo ci mettiamo la stessa cura nel scegliere le mie
foto. Sono aspetti davvero molto importanti del prodotto finito a
supporto della musica.
Sono passati due anni dalla nostra ultima intervista, cosa
è successo in questo periodo, cos’è cambiato nella
tua vita da allora e quanto sei cambiata tu stessa?
Penso di essere migliorata come compositrice, perché
mi sono molto esercitata. Per migliorare i tuoi talenti devi metterti
continuamente alla prova. Io ho iniziato come cantante, ma ho capito
che, allo stesso tempo, era molto importante anche scrivere le canzoni,
anche se questo un po' mi spaventava. Questo è stato uno dei
cambiamenti più significativi che mi hanno coinvolta negli
ultimi tre anni. Lo scorso anno sono venuta in tour in Europa ed è
stata un'altra esperienza fondamentale per me, mi ha aiutata a capire
meglio me stessa, perché è molto diverso da quando sto
sempre chiusa in studio a registrare. Suonare di fronte ad un audience
ti insegna molte cose su te stessa. Questi sono stati i due cambiamenti
più significativi. Come persona mi ha cambiata molto anche
quanto è accaduto l'11 Settembre, come penso, probabilmente,
sia stato per tutte le persone del mondo. Abbiamo perso molte persone,
il mondo ha perso molte persone e questo porta a comprendere meglio
il valore della vita, ad apprezzarlo e ad imparare a godere della
presenza di chi hai accanto. Penso che questo evento abbia reso le
persone più introspettive.
Infatti, questo album è stato realizzato in concomitanza
della tragedia dell’11 Settembre, che peso ha avuto questo evento
sul disco?
Moltissimo all'inizio, perché è stato un avvenimento
troppo importante. I primi giorni stavamo incollati davanti alla televisione
ventiquattro ore al giorno ed era molto difficile trovare la voglia
e le motivazioni per entrare in sala di registrazione. Non riuscivo
proprio a cantare e lo stesso valeva per gli altri. Dopo un po' abbiamo
però capito che era giusto continuare a lavorare e che non
dovevamo farci prendere dalla paura. Siamo stati molto fortunati perché
non abbiamo perso nessuno di quelli che conoscevamo e questo è
stato come un farmaco che ci ha aiutato a riprendere il nostro lavoro.
Hai inciso anche un’emozionante versione di “This
is not America” di Bowie, che è uscita lo scorso autunno,
cosa hai provato pensando a quello che è successo?
Questa è una buona domanda. Abbiamo registrato questa
canzone qualche anno fa, se dovessimo registrarla oggi avrei un approccio
totalmente diverso al brano. E' una canzone molto bella, con un testo
interessante, ma oggi la rifarei in modo molto diverso dall'originale.
Suoni sempre con molti artisti diversi, quali sono quelli
con cui non hai ancora suonato che ti piacerebbe avere al tuo fianco?
Altra buona domanda! Mi piacerebbe molto cantare una canzone
in coppia con Russel Allen dei Synphony X, un grande vocalist, magari
con Steve Vai alla chitarra, mentre alle tastiere vorrei John Lord,
cosa che sarà molto difficile, perché Erik è
mio marito! (ndr esclama ridendo) Al basso non so perché ho
già suonato con due musicisti straordinari come Tony Franklin
e Don Schiff al Chapman Stick, uno strumento molto interessante. Alla
batteria mi piacerebbe avere Cozy Powell, se fosse ancora vivo.
Quali sono, invece, quelli con cui hai già suonato
e che ti hanno impressionata di più?
Ognuno di loro è così particolare. Marc Boals
mi ha impressionata perché riesce a fare delle cose straordinarie
con la voce. In Project Shangri-La ha cantato molte back vocals e
nelle parti alte è difficile capire se stia cantando lui o
io, perché riesce a modulare la sua voce in modo così
incantevole. Mi piace sempre molto il feeling con cui suona Neil Citron,
quando mette mano alle melodie di un brano questo diventa sempre perfetto
e riveste una parte molto importante nel sound di Lana Lane. Infine
amo molto il modo di suonare di Vinnie Appice, perché le cose
che fa hanno sempre un grande feeling.
Qual è stato il periodo più felice della tua
vita?
Credo che sia proprio oggi, in questo periodo stimo raccogliendo
molte soddisfazioni. Erik ed io siamo molto impegnati e spesso anche
molto stressati, penso sia inevitabile ma anche positivo, credo che
sarebbe molto più brutto se fossimo stressati quando fai quello
che ami e le cose non dovessero andare per il verso giusto.
E quello più difficile?
Penso sia stato quando avevo vent'anni. Per la volta me ne
andai da casa per suonare, all'inizio ci esibivamo in locali orribili
e sporchi alla ricerca di persone che ci apprezzassero. Lottavamo
per sopravvivere. Fu davvero un brutto periodo.
Qual è la sfida più grande per il tuo futuro?
Penso che andare avanti cercando di crescere sempre sia la
cosa più difficile, perché quando fai dei cambiamenti
diventi molto vulnerabile, i cambiamenti possono non essere capiti
e apprezzati, ma come musicista devi cercare sempre di crescere e
alla fine sarai gratificato.
Prima hai ricordato i due concerti che hai fatto in Italia
mi vuoi raccontare qualcosa di più?
Mi ricordo che eravamo sorpresi del calore che abbiamo ricevuto
dagli italiani e della loro grande passione per la nostra musica.
In Europa abbiamo fatto molti concerti e abbiamo viaggiato molto in
sei settimane. Eravamo molto stanchi, ma i concerti in Italia chi
hanno veramente dato tanta energia, ci hanno ricaricati. Un'esperienza
davvero splendida, ho fatto moltissime foto e mi piace moltissimo,
quando ho un attimo, aprire l'album e riguardarmele.
Negli ultimi due anni hai ristampato quasi tutto il tuo catalogo
in Europa, è stato un regalo ai tuoi fans europei o è
stato per lanciarti in Europa?
All'inizio si è trattato di un regalo ai nostri fans,
ma è successo che la cosa ci ha lanciati! Sono sempre le intenzioni
migliori quelle che danno i risultati migliori. Siamo molto contenti
di questa situazione in Europa, perché è stato un modo
molto speciale di farci conoscere.
Allora il mercato europeo sta rispondendo bene alla vostra
musica?
Stiamo diventando molto più famosi qui che in Giappone
e questo è molto eccitante per noi. E' sempre bello vedere
che la tua musica è apprezzata in paesi molto diversi.
E negli States come sta andando?
Anche se ci sembra incredibile, incomincia a funzionare!
Proprio il mese scorso abbiamo firmato un contratto con la Century
Media per distribuire i nostri dischi negli USA, hanno molti mezzi
per cui spero ci potranno supportare abbastanza bene e questa è
una cosa molto positiva che ci fa andare avanti con ottimismo.
Stai pianificando un nuovo tour?
Si, iniziamo le prove il prossimo mese e faremo uno show
a Los Angeles, poi andremo in Giappone e in Maggio ci hanno chiesto
di suonare come headliner in un festival in Francia, dopo di che vogliamo
fare qualche data in Olanda, in Belgio... mentre alla fine dell'anno
vogliamo tornare in Italia.
Chi suonerà con voi in tour?
Non sono ancora sicura, ma molto probabilmente saranno con
noi un chitarrista e un batterista olandesi, in Olanda abbiamo un
posto dove provare pertanto i musicisti del posto sono favoriti.
Domanda di rito, vuoi salutare i tuoi fans italiani?
Io ed Erik siamo molto riconoscenti per come avete accolto
la nostra musica, non possiamo desiderare fans più appassionati
di così. Vogliamo tornare con tutto il cuore e fare molti concerti,
rivedere i vostri volti sorridenti e il vostro stupendo paese!
Giancarlo Bolther
DISCOGRAFIA ESSENZIALE
Love Is An Illusion (1995)
Curious Goods (1996)
Garden of the Moon (1998)
Echoes from the Garden (1998)
Live in Japan (1998)
Love Is An Illusion 1998 Version (1998)
Ballad Collection (1998)
Queen of the Ocean (1999)
Acoustic Live in Tokyo (1999 - promo)
Echoes from the Ocean (1999)
The Best of Lana Lane 1995-1999 (1999)
Secrets of Astrology (2000)
Ballad Collection vol.2 (2000)
Project Shangri-La (2002)
Covers Collection (2003)
Principali collaborazioni
Rocket Scientists, Earthbound (1993)
Rocket Scientists, Brutal Architecture (1995)
Rocket Scientists, Earth Below and Sky Above (live – 1998)
Rocket Scientists, Oblivion Days (1999)
Erik Norlander "Into the Sunset" (2000)
Ayreon "The Universal Migrator Part II: Flight of the Migrator"
(2000)
Ayreon "The Universal Migrator Part I: The Dream Sequencer"
(2000)
GB
Altre interviste: 2000; 2005
recensioni: Ballad Collection; Love
is an Illusion; Project Shangri-La; Curious
Goods;
Garden of the Moon; EEC
Tour 2001; EEC Tour 2003;
Covers Collection;
Winter Sessions;
Storybook + Return To Japan; Lady
Macbeth; 10th Anniversary Concert;
Gemini;
Red Planet Boulevard;
The Best of L.L. 2000-2008
Sito
Web
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