L'attesa
di due anni per questo nuovo capitolo della saga di Lana Lane non
è stata esagerata essendo stata mitigata da molte lussuose
riedizioni, come i doppi CD di Garden of the Moon, Love is an Illusion
e Ballad Collection e lo speciale CD edito per celebrare il tour europeo,
ma il nuovo disco in studio era una vera incognita: sarebbe riuscita
la brava Lana a fare un disco all'altezza dei precedenti o avrebbe
solo cercato di mantenere i propri fans ripetendo quanto di buono
aveva già fatto? Lana ha scelto la via più coraggiosa
e ha deciso di tentare nuove strade, niente di sconvolgente, nel senso
che non ha stravolto il suo sound, ma l'ha arricchito di nuovi elementi,
in pratica il nuovo disco è l'esatta evoluzione dei precedenti.
Le esperienze accumulate con musicisti diversi, come Lucassen degli
Ayreon, Marc Boals e molti altri, hanno lasciato il segno e hanno
portato nuova linfa al progetto dei coniugi Norlander, segno che le
collaborazioni non sono rimaste al livello di semplici special guests,
ma che sono state vere e proprie esperienze artistiche.
Il CD si apre con un intro molto atmosferico ad opera del marito Erik,
sempre più leader dei tasti d'avorio, l'incedere è malinconico
ed evocativo con un crescendo che lancia il primo vero brano: "Project
Shangri-La" una track nello stile pomposo ed epico tipico di
Lana, ma con molte più parti di solos rispetto al passato.
La successiva "Encore" è un pezzo ritmato che sembra
unire Lana agli ultimi Blue Oyster Cult, miele per le mie orecchie!
"Before You Go" è la prima ispirata ballad scritta
da Lana stessa, una canzone romantica senza essere sdolcinata, mentre
"The Nightingale" è un brano dalla struttura pop
con un basso pulsante che si intreccia ad un bel riff di chitarra
acustica, sufficientemente originale e dal tiro molto azzeccato. "The
Beast Within You" è una power track in doppia cassa epica
e trascinante, con una parte rinascimentale di tastiere e un duetto
strepitoso di organo e chitarra. "Tears of Babylon" è
ancora una ballad dal sapore orientale, ma più prog e robusta,
con interessanti intrecci e una parte centrale articolata dove trovano
spazio gli estri virtuosi dei compagni di viaggio di Lana. Con "Ebbtide"
è ancora la vena romantica della nostra ad emergere in un brano
dalla struttura pop e ricorda un po' "The Yellow Brick Road".
"(Life is) Only a Dream" riporta ad atmosfere più
heavy e ci restituisce tutta la grinta di Lana, quella per cui è
diventata famosa e che ce l'ha fatta amare. A sorpresa troviamo poi
la cover di "Time To Say Goodbye", Lana mostra un discreto
italiano e interpreta con grande passione e personalità la
romanza di Bocelli in coppia con Marc Boals, che dimostra di essere
un discreto tenore, ma molto interessante è la seconda ripresa
del brano con tappeto heavy e un incedere molto epico e pomposo. In
chiusura, prima della bonus track, troviamo l'outro "Redemption
Part 2" dove si sfogano le ambizioni musicali di Norlander e
compagni. La bonus track è "Romeo and Juliet" apparsa
sulla versione Giapponese si Secret Of Astrology, una canzone pomp
arricchita dal contributo di Lucassen e Tony Franklin.
Ad accompagnare Lane e Norlander la solita schiera di brillanti artisti:
i fedeli Mark McCrite alla chitarra e Don Shiff al basso, ritroviamo
il virtuoso Neil Citron alla chitarra solista e per la prima volta
Vinnie Appice alla batteria e Helge Engelke, oltre al già citato
Boals, mentre non hanno potuto essere della partita Arjen ed altri
artisti europei a causa della tragedia dell'undici Settembre che ha
impedito i contatti. Project Shangri-La è un album maturo e
ci restituisce una Lana in splendida forma, un'artista che dimostra
di avere ancora molto da dire. GB
Altre recensioni: EEC Tour 2001;
Love is an Illusion; Garden
of the Moon; Curious Goods;
Ballad Collection; EEC
Tour 2003; Covers Collection; Winter
Sessions;
Storybook + Return To Japan; Lady Macbeth;
10th Anniversary Concert; Gemini;
Red Planet Boulevard; The
Best of L.L. 2000-2008
Interviste: 2000;
2002; 2005
Live Reportage
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