Terzo dvd in cinque anni dedicato alla famosa band New Prog inglese
dall’instancabile label polacca Metal Mind, a voler essere cattivi
si potrebbero fare considerazioni poco lusinghiere, ma sarà
che anno dopo anno ho sempre più apprezzato questa band, sarà
che mi piace vedere l’evoluzione di un gruppo, sarà che
in fondo nessuno è obbligato ad avere tutto, ma proprio tutto
di una discografia, un po’ per queste ragioni e per altre ancora
non mi sento di guardare agli aspetti negativi di questo titolo, ma
solo a quelli positivi.
Dei Pendragon abbiamo già speso molte parole, sono un gruppo
importante, uno dei più significativi del movimento ottantiano
di rinascita del prog e il primo pensiero va alla longevità
di questa band, che penso molti abbiano dato per “cotta”
negli anni ’90 e invece eccola qui, più viva che mai.
A dire il vero il leader Nick Barrett è stato più volte
preso da sconforto, in particolare a causa del download selvaggio
dei dischi e del conseguente calo drastico delle vendite, ma nonostante
tutto è ancora qui a raccontarci le sue splendide “storie”
musicali e oggi lo fa con una track list rinnovata.
I dvd realizzati dalla Metal Mind sono sempre molto curati e ben fatti,
con una regia attenta e sempre più capace e con contenuti extra
che valgono davvero e che non sono solo riempitivi. Quindi ci troviamo
tra le mani un titolo bello da vedere e da ascoltare, i brani in scaletta
sono sedici, registrati nel 2011 nel solito teatro dove bene o male
si tengono tutti i concerti immortalati su dvd dalla Metal Mind. La
scaletta attraversa un po’ tutta la discografia della band e
salvo un titolo o due sono brani diversi da quelli proposti nei due
titoli precedenti, ma alla fine questo è un dettaglio, perché
i Pendragon sono sempre più emozionali, sempre più bravi
a trasmettere con la loro musica il fascino delle loro storie, dei
loro racconti, che negli anni sono diventati delle narrazioni musicali
di grande fascino.
Sono sempre più affezionato a questa band e questo titolo mi
ha dato la possibilità di far crescere ancora di più
l’affetto che nutro per loro, sono degli artisti che meritano,
non saranno innovativi, non saranno fondamentali, non saranno forse
tra i primi ad essere ricordati, ma sono generosi ed efficaci, basta
ascoltarli senza pregiudizi, ma solo con la voglia di lasciarsi penetrare
dalla loro musica, il risultato è garantito. GB
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