Se ritorna di moda il genere Progressive Rock, non vedo come non possa
ritornare altresì il New Prog. Infatti in questi ultimi anni
attorno a tutto questo c’è fermento, un fulgore che non
si nota dalla metà degli anni ’90. Scattano anche operazioni
come questa, se volete definirla “commerciale” non vi
sbagliate per nulla, ma anche necessaria, in quanto certi gioielli
è giusto che vadano rispolverati di tanto in tanto. Anche perché
poi non esiste copia vinilica dell’originale.
“The Masquerade Overture” è un album di mezzo per
la carriera dei Pendragon, band inglese del periodo New Prog anni
’80 assieme a Marillion, IQ, Pallas e 12th Night giusto per
fare alcuni nomi. Dico un album di mezzo perché è il
punto massimo di un trio di cd iniziato nel 1991 con “The World”,
a sua volta terzo album in studio della band. Un album che a metà
carriera porta il quartetto di Nick Barret (voce e chitara) al punto
massimo di popolarità.
La musica come il genere detta, si ispira a Genesis e Pink Floyd,
questi ultimi in special modo nel suono della chitarra. Le tastiere
di Clive Nolan fanno più che da tappeto sonoro, sono mastodontiche,
il Mellotron parla, seguono melodie di facile memorizzazione e gradevoli.
La ritmica di Fudge Smith (batteria) e Peter Gee (basso), pur senza
strafare è ottima conduttrice della storia. Vogliamo poi parlare
della copertina di Simon Williams? Chi non conosce i Pendragon ma
guarda l’illustrazione del disco sa già dove il contenuto
va a parare, grazie al suo naif.
L’operazione della Toff Records di ristampare in doppio vinile
questo capolavoro, allegandoci addirittura l’ep “As Good
As Gold” è piacevole per molti sensi: Per le orecchie,
dove il suono ripulito esalta di più la fase ritmica rispetto
l’originale. Per gli occhi, finalmente si può godere
dell’artwork di Williams a grandezza decente, con tanto di testi
e disegni. Per l’olfatto, dove ogni amante del vinile riesce
a capire dove vado a parare con quello che scaturisce all’apertura
dell’lp incellofanato, il profumo della stampa è per
noi nostalgici un fulcro fondamentale.
Vi devo ricordare le canzoni? Dite che serve? Chi conosce già
sa, e quindi si annoierebbe a leggere, mentre a chi non conosce…Beh,
posso dire che “Paintbox” è un crescendo sonoro
contenete assolo importanti, dove Genesis e Pink Floyd fondono i rispettivi
DNA. Posso dirvi che “Master Of Illusion” sfiora il plagio
negli assolo alla David Gilmour con tanto di cori femminili alla Pink
Floyd, altro non voglio svelare, motivo in più per conoscere
questo disco, questa band ma soprattutto questo genere che troppo
spesso leggendo in giro vedo declassificato come un Prog di seconda
mano, invece da esso scaturiscono grandi emozioni perché le
melodie giocano un ruolo importante, non bisogna necessariamente ogni
volta far vedere i muscoli, il Prog non è sempre ed obbligatoriamente
complicato. Godetene. MS
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