Mr
"Voice of Rock" è tornato per la gioia delle nostre
orecchie con un nuovo, energico e vitale album solista. Parcheggiato
temporaneamente il progetto condiviso con Joe Lynn Turner (che in
contemporanea esce con il nuovo Brazen Abbot) e concluso il sodalizio
con la SPV, Glenn si è nuovamente rimboccato le maniche per
dare un seguito all'ottimo Building The Machine.
La prima vera sorpresa è che questo gigante del rock ha scelto
una label nazionale per produrre il suo nuovo disco e questo non può
che riempirci di giusto orgoglio, del resto Hughes aveva già
partecipato sempre per la Frontiers nel 2000 al disco a nome Voodoo
Hill, condiviso con il chitarrista Dario Mollo.
Il titolo del nuovo album non lascia molti dubbi sulle intenzioni
artistiche del singer e segue la strada intrapresa con Return Of Cristal
Karma, ovvero un ritorno deciso verso le sonorità hard rock,
che ne hanno contraddistinto l'inizio carriera. Le tracce funky e
soul sono sempre più diluite fra i solchi di questo album che
brucia di vera passione.
Apre "In My Blood" un manifesto dove the Voice urla al mondo
di quale sostanza è fatto, un inizio simile nei contenuti e
nei toni a "Can't Stop the Flood", Glenn ha un marchio di
fabbrica di cui è legittimamente orgoglioso. "Lost in
the Zone" è granitico hard rock con un riff stoppato come
non si sentiva da molto tempo. "Gasoline" dal titolo non
ha bisogno di molte spiegazioni, è puro divertimento! "Higher
Places" è un brano dedicato a Bonzo e non poteva non avere
un nostalgico quanto riuscito incedere Zeppeliniano, la malinconia
trasuda da ogni nota e l'interpretazione di Glenn è ineccepibile.
"Get You Stoned" è un pezzo ritmato abbastanza classico,
senza particolari spunti, molto più intensa è "Written
All Over Your Face", una ballad con un riff azzeccato, Glenn
incanta alternando momenti dolci ad altri forti e grintosi e in chiusura
troviamo anche un ottimo crescendo. Ora è tempo di tornare
a rockare ed ecco la coinvolgente "Standing on the Rock",
una cavalcata forse un po' scontata, ma che ha un gran tiro. "Courageous"
ripropone ritmiche funky soul e fa venire in mente le melodie degli
ultimi Doobie Brothers, ci può stare e poi Glenn se lo può
permettere. "The Truth" è uno dei brani più
interessanti dell'album, perché mischia più generi e
contiene molte idee. Chiude "Wherever You Go" è un'altro
pezzo che contiene varie idee, un bell'assolo di chitarra e un feeling
settantiano carico di suggestioni tutte da scoprire. Nella band che
accompagna Glenn ritroviamo il sempre più presente JJ Marsh
e Jeff Kollman alle chitarre, alla batteria un'altro veterano Gary
Ferguson, Ed Roth alle tastiere e Alex Ligertwood alle backing vocals,
mentre Chad Smith compare come guest alla batteria nel brano "Get
You Stoned".
Questo disco ci restituisce un artista che ha scoperto la formula
dell'eterna giovinezza per il nostro immenso piacere. GB
Altre recensioni: Building the Machine;
A Soulful Christmas; Different
Stages;
Soulfully Live; Soul
Mover; Music for the Divine; Freak
Flag Flyin'; Live in Australia;
F.U.N.K.
Interviste: 2001, 2005
Live: 2005
Sito Web
Artisti correlati: Hughes Turner Project, Voodoo Hill, Iommi
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