Rock Impressions

Spock's Beard - Brief Nocturnes and Dreamless Sleep SPOCK'S BEARD
Brief Nocturnes and Dreamless Sleep
Inside Out
Distribuzione italiana: Spin Go!
Genere: Prog
Support: CD - 2013


Con vent’anni di carriera alle spalle tornano gli americani Spock’s Beard, in tutto questo tempo hanno subito diverse trasformazioni, prima di tutto hanno perso il leader Neal Morse, che ha intrapreso una carriera solista di tutto rispetto, la guida era stata poi presa dal batterista Nick D’Virgilio, che ha assunto il ruolo di cantante, ma oggi anche lui non fa più parte della formazione, oggi nella band troviamo Alan Morse (fratello di Neal) a reggere la leadership, c’è ancora Ryo Okumoto alle keys, Dave Meros al basso, Ted Leonard alla seconda chitarra e voce e Jimmy Keegan alla batteria, ma Neal è tornato a dare una mano agli amici in sede compositiva, per cui c’è ancora il suo zampino.

La band nonostante questi importanti rimaneggiamenti, ha voluto andare avanti, all’insegna dell’innovazione, almeno nelle intenzioni, di certo il sound non è più quello degli inizi, anche se la penna di Neal (che nonostante i tanti ottimi lavori, non è mai stata sempre proprio innovativa) ha portato un segno di continuità. Le note di un pianoforte segnano l’incontro col disco, “Hiding Out” apre con gentilezza, ma è poi entra una sezione ritmica dura e una chitarra metallica, molto cattiva, la poesia iniziale dirada in un clima nervoso e rovente, first class prog metal, per poi tornare onirica col cantato, buona la costruzione ritmico melodica e il pezzo appare sufficientemente originale e verso il finale c’è una sezione di assoli da urlo, tutti molto ben inseriti nell’economia melodica del pezzo. “I Know Your Secret” parte come un classico brano prog, con una tastiera intrigante, ma anche scontata, è solo quando entra un basso prepotente che le cose appaiono per il loro vero valore e tutto si trasforma in un prog metal post moderno di buon impatto, anche se non è un brano che mi convince mai del tutto. “A Treasude Abandoned” è un brano epico, quello che forse ricorda maggiormente un vecchio modo di fare prog, anche se la linea melodica del cantato è molto riuscita, finale in pieno prog sinfonico. “Submerged” propone delle melodie moderne, molto piacevoli, quasi pop, è un bel brano, ma non ha molto spessore, solo il crescendo finale lo riscatta. “Afterthoughts” attacca con un giro geometricamente complesso, una prova di forza, ecco il lato più prog della band che riemerge con orgoglio, si sente lo zampino di Neal e vengono subito in mente i mai dimenticati Gentle Giant, una delle band più amate da Morse, non mancano nemmeno gli intrecci a più voci e una bella sezione di solos, con un gustoso duello chitarra tastiere, memore dei bei tempi andati. “Something Very Strange” ha una buona struttura con belle ritmiche dinamiche, felicemente complessa e soprattutto ancora belle melodie, nonostante i tanti cambiamenti questa unione di gusto raffinato e buoni intrecci di basso e batteria sono sempre un punto di forza di questa band, ottimo il finale. Chiusura trionfale con la pomposa “Waiting For Me”, quasi una suite, che esprime tutta la forza lirica di questa band capace di ritornare in grande stile dopo tanti anni e tanti album e una carriera spesso altalenante, che dire poi degli assoli scoppiettanti? Mettono addosso un entusiasmo contagioso.

Dopo l’uscita di Neal dagli Spocks avevo pensato che la band fosse entrata in un circolo vizioso da cui avrebbe faticato ad uscire, mi sbagliavo, questo disco ci mostra che il gruppo ha ancora qualcosa da dire e tante emozioni da regalare. GB

Altre recensioni: Snow; Don't Try This at Home (DVD); Feel Euphoria; The Light; Octane;
Gluttons for Punishment; Spock's Beard; X

Live: 2014


Artisti correlati: Ryo Okumoto; Nick D'Virgilio, Neal Morse, Alan Morse, Transatlantic

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