Il già annunciato Treasure Island arriva finalmente nei nostri
lettori cd. Si tratta del nuovo capitolo, il sesto, che la finnica
Colossus, in collaborazione con la prestigiosa Musea, mette sul mercato.
Gli appassionati del prog ormai conoscono bene questa serie che si
è dimostrata essere portatrice di una impressionante serie
di suites inedite, che gruppi di svariate nazionalità, spesso
italiani, hanno realizzato per l’occasione. Un fantasioso mix
di cinema, letteratura, musica e fumetto per la gioia di chi dalla
musica chiede di più.
Anche in questo caso abbiamo tre band a dividersi lo spazio su un
unico cd, i primi a presentarsi sono i finnici Velvet Desperados,
seguono gli italiani Floating State e chiudono gli argentini Nexus.
Non c’è che dire, un’ottima selezione che spazia
in posti veramente diversi e lontani, con diverse tradizioni prog.
Booklet come sempre curatissimo e ricco di informazioni e testi, per
poter offrire una panoramica davvero ricca all’ascoltatore,
coinvolgendolo anche con i bei disegni di Stefano Scagni. Peccato
che la dimensione molto ridotto del cd non permetta di leggere con
facilità i testi, ma questo è un vecchio problema. Venendo
alla musica i Velvet Desperados, come buona parte dei gruppi provenienti
dal nord, propongono un prog settantiano venato di tensioni moderne,
la strumentazione è tutta vintage, ma l’approccio è
un mix, inoltre questi musicisti hanno anche proposto una serie di
effetti che potremmo definire “teatrali” per avvicinare
meglio i contenuti della storia, come il gustoso solo di batteria
che si trasforma in battaglia. I nostri Floating State propongono
un jazz prog molto più classico, di scuola Canterbury, con
un cantato in inglese piuttosto convincente. Il jazz si presta male
ad essere teatrale e questo, ai fini della storia, rende meno interessante
il brano, che resta comunque un ottimo esempio di suite jazz prog,
anche se non mancano momenti più descrittivi. In particolare
nel finale il brano assume dei connotati più rock e cresce
di intensità, sicuramente la mia parte preferita di questa
suite. I Nexus si esprimono in spagnolo e propongono un blend di classico
prog, ma così classico che di più non si può.
Apre un bel tappeto di tastiere dal sapore epico e sinfonico, molto
evocativo, su cui si gioca tutta la struttura successiva del brano.
Senza dilungarmi oltre voglio dire che Treasure Island è un
ottimo album, di quelli che non dovrebbero mancare nella discografia
di ogni serio amante del prog, inoltre a mio parere è anche
uno dei migliori della serie. Sarà di gusto vagamente retrò,
ma ce ne fossero di dischi così. GB
Altre recensioni: The Colossus of Rhodes;
The Spaghetti Epic; Odyssey;
The 7 Samurai; The
Spaghetti Epic 2; Giallo!; Inferno;
Spaghetti Epic 3;
Tuonen Tytar 2; Purgatorio
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