Rock Impressions

Treasure Island Treasure Island
Musea - Colossus
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog
Support: CD - 2007

Il già annunciato Treasure Island arriva finalmente nei nostri lettori cd. Si tratta del nuovo capitolo, il sesto, che la finnica Colossus, in collaborazione con la prestigiosa Musea, mette sul mercato. Gli appassionati del prog ormai conoscono bene questa serie che si è dimostrata essere portatrice di una impressionante serie di suites inedite, che gruppi di svariate nazionalità, spesso italiani, hanno realizzato per l’occasione. Un fantasioso mix di cinema, letteratura, musica e fumetto per la gioia di chi dalla musica chiede di più.
Anche in questo caso abbiamo tre band a dividersi lo spazio su un unico cd, i primi a presentarsi sono i finnici Velvet Desperados, seguono gli italiani Floating State e chiudono gli argentini Nexus. Non c’è che dire, un’ottima selezione che spazia in posti veramente diversi e lontani, con diverse tradizioni prog.

Booklet come sempre curatissimo e ricco di informazioni e testi, per poter offrire una panoramica davvero ricca all’ascoltatore, coinvolgendolo anche con i bei disegni di Stefano Scagni. Peccato che la dimensione molto ridotto del cd non permetta di leggere con facilità i testi, ma questo è un vecchio problema. Venendo alla musica i Velvet Desperados, come buona parte dei gruppi provenienti dal nord, propongono un prog settantiano venato di tensioni moderne, la strumentazione è tutta vintage, ma l’approccio è un mix, inoltre questi musicisti hanno anche proposto una serie di effetti che potremmo definire “teatrali” per avvicinare meglio i contenuti della storia, come il gustoso solo di batteria che si trasforma in battaglia. I nostri Floating State propongono un jazz prog molto più classico, di scuola Canterbury, con un cantato in inglese piuttosto convincente. Il jazz si presta male ad essere teatrale e questo, ai fini della storia, rende meno interessante il brano, che resta comunque un ottimo esempio di suite jazz prog, anche se non mancano momenti più descrittivi. In particolare nel finale il brano assume dei connotati più rock e cresce di intensità, sicuramente la mia parte preferita di questa suite. I Nexus si esprimono in spagnolo e propongono un blend di classico prog, ma così classico che di più non si può. Apre un bel tappeto di tastiere dal sapore epico e sinfonico, molto evocativo, su cui si gioca tutta la struttura successiva del brano.

Senza dilungarmi oltre voglio dire che Treasure Island è un ottimo album, di quelli che non dovrebbero mancare nella discografia di ogni serio amante del prog, inoltre a mio parere è anche uno dei migliori della serie. Sarà di gusto vagamente retrò, ma ce ne fossero di dischi così. GB

Altre recensioni: The Colossus of Rhodes; The Spaghetti Epic; Odyssey; The 7 Samurai; The Spaghetti Epic 2; Giallo!; Inferno; Spaghetti Epic 3
; Tuonen Tytar 2; Purgatorio


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