Rock Impressions

The Seven Samurai The Seven Samurai
Musea
Distribuzione italiana: Frontiers
Genere: Prog
Support: CD - 2006

Il sodalizio fra la Colossus e la Musea ha già dato vita a grandi cd come The Spaghetti Epic, The Colossus of Rhodes e Odyssey, i primi due doppi cd e il terzo triplo con tre band su ogni cd alle prese con grandi suites, mentre sono in lavorazione uno Spaghetti Epic 2 e 3, The Treasure Island, uno dedicato a Dario Argento e altri ancora. I gruppi che hanno partecipato vengono da tutto il mondo Italia compresa, a questo nuovo progetto hanno partecipato i Consorzio Acqua Potabile, i venezuelani Tempano e i romani Taproban freschi di uno splendido ritorno sul mercato. Tutti gli artisti hanno presentato brani composti per l’occasione e scritti con uno stile volutamente molto settantiano, pertanto gli amanti del prog più classico hanno già imparato ad amare queste uscite e così sarà anche di questo.
Io conosco abbastanza bene il film I Sette Samurai di Akira Kurosawa, una pellicola in bianco e nero del 1954 ricca di fascino (ha vinto un Leone D’Oro), inoltre Kurosawa non ha certo bisogno di presentazioni, nel cast poi c’era anche un giovane Toshiro Mifune assolutamente imperdibile, un famoso remake in chiave western di questo film è il classico I Magnifici Sette con Yul Brinner, ma questa è un’altra storia.

Una critica, che anche in passato ho rivolto a questi lavori e che anche in questo caso mi sento di riproporre, è che i gruppi non hanno cercato di riproporre atmosfere musicali che richiamassero alla mente le immagnini e le atmosfere dei films omaggiati, piuttosto si sono limitati a proporre grandi suites epiche e intriganti in classico seventies prog. Invece mi sarebbe piaciuto ascoltare degli influssi orientali, solo i Taproban ne mettono qualcuno, ma molto velati. A parte questa delusione molto personale, ci troviamo di fronte a dei momenti di musica prog veramente alti.

Essendo i brani molto lungi, mi limito a presentare qualche sottolineatura particolarmente meritevole. Subito in bella evidenza i CAP col loro prog denso di richiami, che nella strumentazione presenta anche violino e flauto, in apertura lo stile è vagamente medievale, ma con un’attitudine squisitamente prog che emerge ben presto. Ottima apertura che pesca a piene mani dalla tradizione prog nazionale, ma non mancano momenti di nervosismo, con chitarre che graffiano e un tessuto ritmico incalzante e splendidamente vitale, un lavoro di cui andare fieri. I Tempano offrono il loro prog denso di richiami sinfonici, all’inizio non sembra un gran ché, ma dopo i primi quattro minuti la musica inizia a volare molto alto e partono una serie impressionante di partiture di grande intensità. Questo brano conferma i venezuelani come una delle migliori formazioni prog dell’America Latina. La chiusura è affidata ai Taproban, gli unici che mettono qualche influsso epico orientale nella suite, ma anche in questo caso predomina il lato legato al classico prog, con l’ottimo hammond di Gianluca De Rossi, ma tutto il gruppo da prova di grande coesione, del resto hanno dimostrato con il recente album di essere molto cresciuti.

Molto bello e curato anche il booklet che offre un valido compendio alla splendida musica. Se potete, vi consiglio di andare a rivedere anche il film, intanto godetevi questo dischetto tutto da gustare. GB

Altre recensioni: The Colossus of Rhodes; The Spaghetti Epic; Odyssey; Spaghetti Epic 2;
Treasure Island; Giallo!; Inferno; Spaghetti Epic 3
; Tuonen Tytar 2; Purgatorio


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