Questo gruppo tutto italiano è al nono album, un disco stupendo
che prosegue l'intenso cammino di ricerca della band modenese, che
dimostra di possedere una vitalità sorprendente. Artisti totali
che amano esplorare tutte le forme espressive, dalla poesia alla pittura,
dal teatro alla fotografia e ovviamente la musica.
Per parlare di loro ci vorrebbero almeno due pagine di Flash, ma mi
devo accontentare di queste poche righe. Il gruppo ha come obbiettivo
musicale il recupero di musiche etniche e medioevali, utilizzano idiomi
differenti, dal greco antico al francese, dallo spagnolo al tedesco
e il tutto in un'armonia ancestrale veramente riuscita, veri cosmopoliti
della cultura.
Brani densi di poesia talvolta solare, talvolta malinconica. Spettatori
e testimoni di un passato nascosto da una storia che vuole correre
troppo veloce e che non si accorge che, cosi facendo, rischia di perdere
dei pezzi preziosi della propria identità. Ci sono molti gruppi
che si stanno dedicando al recupero di musiche dimenticate, ma gli
Ataraxia sono sorprendenti per la ricchezza e la maturità della
loro proposta, la loro esplorazione sembra non avere confini e propongono
armonie mediterranee e celtiche, barocche e neogotiche mescolate in
modo perfetto, in un continuo crescendo. Un caleidoscopio di emozioni
che apre la mente e il cuore verso le radici della nostra cultura.
Un viaggio indimenticabile! GB
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Intervista
Live reportage: 2001; 2007
Articolo: Ataraxia, una band italiana
pellegrina nel mondo
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