Sono passati diversi anni da quando ho iniziato a seguire gli Ataraxia
e ne ho potuto seguire l’evoluzione passo dopo passo. Oggi il
gruppo vanta una lunga discografia e tanta esperienza. La loro musica
fatta di influenze medievali, di musica elettronica, ambientazioni
gotiche, qualche spruzzata di psichedelia pinkfloydiana, world music
e tanto altro non ha bisogno di dimostrare niente, sono diventati
un gruppo di fama e di portata internazionale.
L’iniziale “I Am” è divisa in due parti,
la prima lenta e quasi noise e psichedelica, con una chitarra distorta
che è abbastanza inusuale nell’economia del gruppo (mi
è venuto in mente Mark Ribot), Francesca è sempre più
brava a dominare la propria voce. Poi nella seconda parte entrano
anche le percussioni e il ritmo si fa più incalzante, anche
se il tappeto di tastiere rende l’andamento del pezzo molto
ondeggiante, quasi liquido, la chitarra è ai limiti di certo
blues desertico, dei nuovi Ataraxia, solo in parte. Il secondo brano
“Espirito del Agua” è una cover dei Symbian, una
band che personalmente non conosco, brano molto spirituale, sembra
uscito da un’altra dimensione, molto in linea col repertorio
dei nostri. “Innocence” è più ritmata e
terrena, con abbondanza di tastiere e belle melodie, verso il finale
tutto si complica e mi piace di più, torna la chitarra distorta
e i suoni si fanno meno scontati. “My Lips Blow You Wind”
attacca con un classico arpeggio di chitarra, molto raffinato, tipico
di Vittorio, poi entrano tutti gli strumenti, compresa la chitarra
elettrica e l’atmosfera diventa decisamente dark, davvero un
ottimo brano per tutti gli animali notturni. Con “She-He Renewed”
si torna a musica dal sapore shamanico e rituale. “In(k) Meditation”
è un brano molto complesso e ancora più oscuro del precedente,
la chitarra diventa gothic punk e un’oscurità vagamente
malvagia aleggia, musica fatalmente spettrale. Continua su tinte molto
fosche e romanticamente decadenti anche “Absorbed”, il
sound si fa sempre più apocalittico. Questo è ancora
più evidente nella spleen e vagamente space “Lost Cosmonaut”.
Con “Grace Rhythm” troviamo anche tracce di shoegaze con
cantato angelico. “Sei L’Oro che ti Veste” è
come una poesia musicata. “Truth Explored” è in
bilico tra spoken e cold wave. Chiude la mistica “Purity Movement”,
un brano un po’ lento, ma non privo di fascino, grazie proprio
al cantato sognante di Francesca.
Sono sempre gli Ataraxia, le sperimentazioni messe in campo non hanno
stravolto il loro tipico stile, che si è affinato anno dopo
anno, piuttosto lo hanno arricchito e reso sempre più profondo.
Nuove porte si sono aperte e forse altre si sono chiuse, per una band
in continua crescita, in possesso ormai di una notevole maturità
artistica, che non lascerà delusi i propri fans. GB
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Intervista
Live reportage: 2001; 2007
Articolo: Ataraxia, una band italiana
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