| Saranno i tempi, ma sapere che la Inside Out è fallita mi ha 
            fatto male, una delle poche label che negli ultimi dieci anni ci ha 
            regalato autentiche perle in campo prog, ma come si sà il mercato 
            non ha cuore, per fortuna però la Century Media ha salvato 
            il marchio, quindi qualche volta accade anche qualcosa di buono. Questo 
            però ha influito sui progetti di alcuni gruppi della label 
            come per i Pain Of Salvation, che hanno dovuto rivedere i progetti 
            di pubblicazione del nuovo album e del conseguente tour. Così 
            Road Salt (questo dovrebbe essere il titolo), che sarà un doppio, 
            presumibilmente non uscirà prima del 2010, intanto la band 
            ha voluto presentare alcuni nuovi brani al proprio affezionato pubblico. 
            Ecco perché esce questo Linoleum, che in fondo è un 
            antipasto del prossimo lavoro.
 
 “Linoleum” è un brano molto zeppeliniano, la partenza 
            è costruita su un riff stoppato ritmicamente molto complesso, 
            ma al tempo stesso il brano ha una immediatezza devastante, forza 
            bruta applicata a tempi dispari e geometrie articolate, una vera goduria. 
            Poi c’è anhe un break psichedelico, molto prog, i POS 
            si dimostrano molto creativi. “Mortar Grind” è 
            più sperimentale del brano di apertura, è un brano caleidoscopico 
            che alterna parti calme a impennate metal, con una interpretazione 
            molto teatrale di Daniel che si dimostra quanto mai arrabbiato. Ancora 
            più onirico e psichedelico è “If You Wait”, 
            molti non riconosceranno i POS, ma gli ascoltatori più attenti 
            si, perché ormai si sa che Daniel ama stupire i propri fans 
            ed esplorare sempre nuovi territori sonori. “Gone” è 
            quasi una ballata straniata, densa di malinconica sofferenza, che 
            nelle parti più elettriche ricorda i momenti più memorabili 
            della band. “Bonus Track B” è un divertissment 
            della band che ironizza sull’ipotesi di inserire una bonus track, 
            quindi niente musica. Chiude questo Ep la progressiva ed epica “Yellow 
            Raven”, un commiato che lascia ben sperare sul prossimo album.
 
 I POS sono in buona salute e sono tornati per dimostrarci che non 
            bastano un po’ di avversità per fermarli, quindi non 
            ci resta che sostenerli perché presto ci regaleranno nuove 
            grandi emozioni. GB
 
 Altre recensioni: Be; Be, 
            Original Stage Production; Scarsick; 
            Ending Themes;
 Road Salt One; Road Salt Two; 
            Falling Home; 
            Remedy Lane Revisited; 
            The Passing Light of Day
 
 Intervista
 
 Live Report: 2005; 2013
 
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