INTERVISTA
AI SAGA CON IAN CRICHTON
di Giancarlo Bolther
Possiamo
dire che "House of Cards" è l'album più vicino
al classico Saga sound fra i dischi che avete inciso dai tempi di
"Behaviour"?
Si, se escludiamo l'ultimo "Full Circle". Quel
disco e questo nuovo recuperano appieno le peculiarità del
sound che avevamo ad inizio carriera, quello espresso nei primi quattro
dischi in particolare. L'unico disco nel mezzo, che si ispira al classico
Saga sound, è "Generation 13", ma, come sai, non
è proprio così correlato, infatti, quello fu un album
molto più sperimentale ed è l'album più complesso
di tutto il nostro repertorio, una vera e propria opera prog. Si si
può certamente affermare che lo stile, che ci meglio identifica,
è riscontrabile nei nostri primi quattro dischi e in questi
ultimi due.
Quanto tempo
avete impiegato per comporre e per registrare "House of Cards"?
Per comporlo abbiamo impiegato la maggior parte dello scorso
anno, invece, per registrarlo in studio non ci abbiamo messo più
di cinque settimane. Ovviamente richiede molto più tempo scrivere
le canzoni, che non registrarle e se vuoi contenere i costi devi ottimizzare
il tempo in studio. Noi preferiamo comporre la nostra musica prima
e così, una volta in studio, non dobbiamo più cambiare
molte cose, più che altro lavoriamo sugli arrangiamenti e su
tutte quelle piccole sfumature che servono a completare il risultato
finale.
Fra i nuovi brani i miei preferiti sono "Only Human"
e "That's How We Like It", quali sono quelli che tu preferisci?
Penso "Only Human". Generalmente, mi soddisfa di
più suonare le parti heavy dei nostri brani, in queste riesco
a dare il meglio di me stesso e mi diverto molto. Sai essendo il chitarrista
è naturale che io preferisca le parti dove mi si può
sentire di più e spesso sono anche le parti più dinamiche
e coinvolgenti, ma mi piacciono anche le nostre canzoni più
tranquille, quelle più atmosferiche e suggestive, perché
amo molto anche le tastiere.
Mi sembra che stiate indurendo il vostro sound, che ci sia
più spazio per la chitarra rispetto al passato e anche rispetto
a "Full Circle"?
Si, se consideriamo l'intero album è più metallico
rispetto a FC. Yeah, sono io contro tutte le tastiere! (esclama ridendo)
Ma, come ti ho già detto, amo le parti di keyboards. Attraverso
gli anni i suoni sono un po' cambiati e la chitarra, adesso, è
più presente e questo, ovviamente, mi piace, tutto sommato
penso che le parti si siano un po' bilanciate rispetto al passato.
"Always There" mi ricorda Peter Gabriel, di cui
avete fatto anche la cover "Solsbury Hill" su "The
Works", trove che i due brani abbiano lo stesso incedere, quanto
siete influenzati da questo artista?
A livello personale non sono molto influenzato da lui, anche
se mi piace. Michael Sadler e mio fratello Jim si ispirano sicuramente
a lui. Le due canzoni però hanno dei tempi diversi, SH è
in sette battute, mentre AT è in quattro. Si, si può
dire che il feeling è simile, ma gli accordi sono diversi.
Nel nuovo disco sono presenti dei nuovi "capitoli",
a che punto siete della storia?
E' una storia che, come saprai, dopo essere stata interrotta
è stata ripresa sullo scorso disco. Parla di problemi legati
alla natura, alla politica, alla religione, insomma, alla nostra concezione
del mondo che ci circonda. L'intenzione è di completarla. Stiamo
seriamente pensando di concluderla con il prossimo album, anche perché
necessita di una conclusione in quanto vogliamo poterla rappresentare
nella sua interezza.
"House of Cards" è un album di fede, di passione
o di conferma di quanto avete fatto nel passato?
Questa è davvero una bella domanda! Penso sinceramente
che siano azzeccate tutte e tre queste definizioni, sì sono
davvero appropriate e descrivono bene il nostro nuovo album. Anche
la terza, che potrebbe sembrare critica, è giusta, perché,
da quando abbiamo realizzato "Wildest Dreams", abbiamo cominciato
a sperimentare soluzioni nuove e stili differenti. Oggi, facendo un
bilancio, di tutte queste esperienze, ci siamo resi conto di aver
dato il meglio di noi stessi all'inizio della nostra carriera e così
abbiamo voluto recuperare quello spirito, quell'energia. Inoltre,
dopo tanto tempo e tanti esperimenti, abbiamo sentito anche il bisogno
di tornare a comporre musica in modo più spontaneo, più
diretto e naturale. Per noi, tentare nuove strade, non ha mai funzionato
bene, così come non siamo mai stati capaci di concentrarci
su di un singolo, non siamo mai stati una hit band, ma le cose hanno
funzionato bene quando abbiamo lavorato sull'intero album.
Un'altra bella copertina con Golden Boy (nda nomignolo dato
all'insetto)! Lo troveremo ancora in futuro?
Golden Boy è strettamente collegato al concept dei
"capitoli" che, come abbiamo detto, potrebbe concludersi
col prossimo disco. Per cui dovrebbe tornare sicuramente sul prossimo
disco, ma non so dirti quanto verrà utilizzato in futuro.
Perché non cercate un autore di Science Fiction per
scrivere una storia per Golden Boy a cui collegare un album o un set
di albums?
Stai pensando a un libro o a delle liriche?
Penso ad entrambe.
Per quanto riguarda i testi non credo che ne abbiamo bisogno,
ma l'idea di fare un libro è fantastica, sarebbe davvero grande
e potrebbe dare nuovi spunti per altre canzoni. Si mi hai dato davvero
una bella idea, grazie!
Lo scorso anno avete suonato molto dal vivo, è andato
tutto bene?
Si, siamo stati veramente contenti. Abbiamo avuto molti sold-outs,
la produzione è stata ottima e tutto, in generale, è
andato veramente bene, così anche quest'anno abbiamo già
pianificato un grande tour con molte date importanti. Anche i fans
sono stati entusiasti e ci chiedevano continuamente di vedere i Saga
che facevano i Saga e noi li abbiamo accontentati ed è stato
fantastico, c'era un feeling stupendo fra noi della band e fra la
band e il pubblico. Era un continuo scambio reciproco.
So che siete molto legati ai vostri fans e che nelle scorse
tournée avete organizzato dei tour-bus con loro, mi ricordo
anche che fu per voi un'esperienza indimenticabile, la ripeterete
anche quest'anno?
Si certamente e ci sono già molti iscritti. Questo
è il terzo, che organizziamo, e ogni volta è un esperienza
veramente "cool". Ogni persona viene da paesi diversi, ma
tutti diventano amici e questa è la cosa più significativa
per noi. Jim Gilmour è costantemente in contatto con alcuni
di loro. E' tutto molto divertente: stiamo insieme sullo stesso autobus,
alloggiamo nello stesso albergo, mangiamo insieme, abbiamo una giornata
per stare insieme senza concerto, i ragazzi assistono anche alle prove
e tutto funziona meravigliosamente bene.
Un altro tour senza date in Italia, qual è il problema?
Onestamente parlando, penso che si tratti di un problema
economico. A tutti noi della band, al nostro manager, alla casa discografica,
a tutti davvero piacerebbe poter realizzare un tour in Italia con
sette o otto date in varie località. Poter suonare in città
come Roma e Firenze sarebbe stupendo, io non sono mai stato a Firenze
e mi piacerebbe davvero molto. L'Italia è un paese così
bello! Il problema è che chi organizza concerti pensa solo
se potrà guadagnare o perdere dei soldi e i Saga non sono abbastanza
popolari in Italia per rischiare su di loro. Comunque cercheremo di
fare il possibile! (nda Anche il loro manager Michael Ellis, che era
presente, ce lo ha promesso e, se qualcosa si farà, sapete
chi dovrete ringraziare!)
Il nuovo millennio è iniziato e voi, dopo ventiquattro
anni di onorata carriera, siete ancora vivi e vegeti, cosa ci riservate
per il futuro?
La band gode di ottima salute, il morale è davvero
molto alto. Ci sentiamo tutti bene e le cose vanno a meraviglia. Nessuno
di noi sente assolutamente il bisogno di fermarsi, di smettere o di
cambiare. Ci divertiamo ancora molto a suonare e a comporre musica
insieme per cui siamo davvero felici e questo è quanto possiamo
offrire ai fans nel prossimo futuro. (nda e vi posso confermare che
non è retorica: chi li ha visti dal vivo descrive l'entusiasmo
e la vitalità del gruppo e personalmente, parlando con Ian,
con Sadler e anche con il loro manager, che ha un'aria davvero soddisfatta
e compiaciuta, ho potuto constatare un autentico entusiasmo)
A questo punto della vostra carriera c'è qualcosa che
desiderate ancora realizzare?
Sinceramente non penso che ci sia qualcosa che "dobbiamo"
ancora fare. Intendo dire che sentire il bisogno di dover realizzare
qualcosa significa vivere una specie di conflitto interiore e noi
non stiamo vivendo questo tipo di emozione o di sentimento.
Avete trascorso tanti anni nel mondo musicale, quanto è
cambiato dai vostri inizi?
Adesso tutto è business e il business è dappertutto!
Negli anni ottanta c'erano più soldi e mezzi a disposizione
dei gruppi. Negli anni novanta hanno preso piede i principi economici
e le case discografiche hanno iniziato a preoccuparsi dei budget,
che, di conseguenza, sono diventati sempre più ristretti. Alla
fine degli anni settanta e inizio ottanta non c'era una pressione
così eccessiva come oggi sul possibile risultato di un disco.
Oggi, invece, si guarda subito al possibile guadagno, per cui le grandi
compagnie preferiscono investire su generi di sicuro successo, come
è avvenuto per il Grunge e per le boy-band. All'inizio della
nostra carriera, se un disco non andava bene, un gruppo non veniva
scaricato subito.
Cosa pensi del momento di grazia che il progressive e il rock
sinfonico stanno vivendo? Quanto pensi che questo abbia aiutato la
rinascita dei Saga?
Si è grande vedere queste giovani bands che hanno
successo. Questo ritorno alle sonorità e ad uno stile del passato
sta finalmente tornando attuale e questo sicuramente ci ha molto aiutato.
Sono veramente felice di questo. Inoltre, è un bene che ci
siano più generi musicali diversi, perché la scena diventa
più creativa e stimolante.
Com'è stato suonare con un fratello per così
tanti anni, avete mai avuto qualche problema?
Non ci sono mai stati problemi, ci siamo sempre occupati
di cose diverse e complementari e ci siamo aiutati anche sui rispettivi
album solisti. Oltre che fratelli siamo davvero anche ottimi amici.
Un'ultima
domanda, c'è qualcosa in particolare che vuoi dire ai fans
italiani?
Si volentieri: amo l'Italia perché è un paese
bellissimo, è ricco di cose stupende e desidero molto tornare
a suonare da voi.
GB
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