Rock Impressions

Saga SAGA - Network
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I canadesi Saga consegnano alla storia il loro quindicesimo disco in studio, accompagnato dalla più brutta copertina della loro discografia, una cover però ben radicata nella loro storia passata e presente per il richiamo a ben cinque album precedenti.

Sostituito il drummer storico Steve Negus, uscito amichevolmente e forse solo temporaneamente, per prendersi una pausa sabbatica e prontamente sostituito con il valido Christian Simpson, il gruppo non ha snaturato il proprio sound. I Saga hanno ormai trovato la loro formula e non vogliono più farne a meno, il loro sound è diventato inconfondibile e ha conquistato molti fans in giro per il mondo, che sicuramente saranno molto grati al gruppo.

Si può argomentare all'infinito sulla validità della scelta di mantenere un proprio stile al di la delle mode e di una sana voglia di sperimentare, ma penso che non sia nemmeno facile continuare a rigenerarsi, mantenendo la freschezza e la vitalità che il gruppo canadese ha sempre dimostrato.

Questo nuovo album non sfugge a questa regola e troviamo dieci nuovi brani ad alto tasso di godibilità. Si parte con la potenziale hit single "On The Air", l'inizio è un po' scontato, ma poi la track prende il volo e funziona alla grande. "Keep it Reel" è molto hard, una delle cose più dure del gruppo e ci sta proprio bene grazie al chitarrismo vitale di Ian Crichton, un axe hero geniale che ha un tocco formidabile. "If I Were You" è una song abbastanza insolita, perché inizia con un pregevole arpeggio, di solito i canadesi iniziano con un giro di tastiere, una ballad molto piacevole e abbastanza personale. "Don't Look Now" è un'altro pezzo tirato con un gran lavoro di chitarra e che dal vivo deve far saltare non poco l'audience. Delicata e romantica "Believe", che inizialemente è una parentesi celeste per piano e voce, Sadler sembra non aver perso niente della sua stupenda intonazione, tutta da godere, poi entra il gruppo per un gran finale. Ma è incredibilmente la conclusiva "Don't Make a Sound" il brano migliore dell'album, un pezzo molto progressive, con i Saga che stravolgono il loro sound e riescono ad essere sempre e comunque fedeli a se stessi.

Alla soglia dei trent'anni di carriera i Saga portano avanti con grande orgoglio la loro tradizione e questo è il disco migliore che hanno fatto dai tempi di Full Circle. Il fan sentitamente ringrazia! GB

Altre recensioni: Full Circle; House of Cards; Marathon; Silhouette
; All Areas; Chapters Live; Trust; Remember When; Worlds Apart Revisited;10.000 Days; Contact

Interviste: 1999; 2001; 2003

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