Rock Impressions

Saga - 10.000 Days SAGA - 10.000 Days
Inside Out
Distribuzione italiana: Audioglobe
Genere: Pomp
Support: CD - 2007

Ormai la notizia è di dominio pubblico, questo è l’ultimo album dei Saga con lo storico singer Michael Sadler, credo che i fans non abbiano ancora assorbito il colpo e immagino che ascoltare questo nuovo album sia qualcosa di “strano”. Del resto stiamo parlando di trent’anni di musica e oggi che il gruppo sembrava godere di una nuova giovinezza arriva questa doccia fredda a gelare tutto. Sadler ha scritto ai fans che il motivo è legato al suo bisogno di dedicare del tempo alla sua famiglia, scelta molto nobile, ma ogni fans dentro di se è un po’ egoista e vorrebbe che il sogno non dovesse finire mai… e poi non sarà facile sostituire una voce carismatica come la sua, non voglio immaginare cosa succederà, di certo il gruppo non sarà più lo stesso.

Quanta tensione su questo album quindi e quante aspettative, un disco che è una celebrazione e un addio al tempo stesso. È lecito aspettarsi molto, ma anche molto poco, quale sarà stato lo spirito della band prima di entrare in studio? Ascoltando il cd non riesco a provare altro che un senso di malinconia, amo i Saga dall’81 circa, l’anno in cui li ho scoperti e dentro di me alberga un po’ di quell’egoismo tipico del fan di cui parlavo, ma dopo aver ascoltato i sentimenti, cerco di penetrare nei meandri del disco. L’ultimo Trust a me era piaciuto molto e avevo ascoltato un gruppo che cercava di andare avanti con grinta, nonostante i tanti anni passati, ma questo nuovo disco mi sembra stanco, vagamente sbiadito. I Saga sono ancora in grado di dare vita a canzoni splendide, la loro capacità di creare melodie solari è intatta e questo 10.000 Days suona come un vecchio classico, ma sembra non graffiare al primo ascolto.

“Lifeline” attacca in modo classico, con le tastiere che disegnano un ritornello, presto ripreso in chiave aggressiva dalla chitarra sempre magica di Ian Crichton, ma pur essendo un brano confezionato molto bene, manca una melodia centrale trascinante. “Book of Lies” prosegue sulle stesse traccie, i due brani non si assomigliano, ma sono entrambe radicati nella tradizione della band e entrambe non convincono. “Sideways” è più riuscita e possiede un discreto appeal, anche se resta sempre nei limiti di quanto il gruppo ha già saputo esprimere. “Can’t You See Me Now?” è più moderna e finalmente propone delle soluzioni nuove.”Corkentellis” è uno strumentale molto progressive, qui finalmente il gruppo tira fuori grinta e artigli, cosa sarebbe stato l’album se quanto ascoltato in questa traccia fosse stato la base di tutto il disco? Sicuramente un grande lavoro! Ma ci dobbiamo accontentare, peccato anche che questa è l’unica traccia senza Sadler, ma se dovesse rappresentare il futuro del gruppo senza di lui, allora ci sono speranze. “More Than I Deserve” è una bellissima ballad, Michael è ancora molto bravo a scaldare il cuore con la sua voce unica. Anche “Sound Advice” sperimenta nuove melodie e risulta convincente, ma ora è il turno della title track, ancora una ballad davvero bella, la melodia centrale è a dir poco commovente e Sadler ci mette un’intensità toccante, questo è il commiato che volevamo! Chiude un titolo che getta una luce di speranza, “It Never Ends” e sono ancora divagazioni progressive a insinuarsi nelle pieghe del Saga sound, anche se meno spiccate che nello strumentale.

A conti fatti 10.000 Days è un album con qualche momento veramente felice e un inizio piuttosto faticoso e prevedibile, non permette di fare delle vere previsioni sul futuro della band, anche se sono più che convinto che la parola “fine” non sia ancora in calendario per i canadesi. Comunque sia spero che il futuro dei Saga, se ci sarà, sia all’insegna della dignità e che il loro glorioso passato non venga ridicolizzato da inutili tentativi di sopravvivenza. Meglio una fine dura, ma dignitosa, che una lenta agonia.

Una nota finale che lascia un po' di amaro, la cover del cd non vi fa pensare ad un bozzolo vuoto da cui il famoso insetto "Golden Boy" è fuggito via, forse per sempre? GB

Altre recensioni: Full Circle; House of Cards; Marathon; Silhouette
; All Areas; Network; Chapters Live; Trust; Remember When; Worlds Apart Revisited; Contact

Interviste: 1999; 2001; 2003

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