Rock Impressions

Steven Wilson - To the Bone STEVEN WILSON - To the Bone
Caroline International

Genere: Rock / Post Modern Prog
Support: CD - 2017


Il re è nudo! Se si guarda all’artwork del nuovo disco di Mr Wilson si possono intuire alcune cose sulle sue intenzioni artistiche. Per la prima volta appare in copertina, senza vestiti e all’interno sembra anche venir bersagliato, come se fosse messo alla gogna. Il mastermind del prog post moderno pare voglia rivelarci il suo lato più intimo, senza paura dei giudizi del pubblico, che sembra quasi anticipare facendosi oggetto da colpire e i colpi non sono mancati. Da quando questo nuovo disco ha iniziato a circolare ha scatenato una ridda di giudizi negativi, alcuni del tutto insensati e altri mirati e parzialmente condivisibili. Qualcuno che sembra non aver capito sogna ancora il ritorno dei porcospini, ma troppe sarebbero le considerazioni da fare, mettendo in discussione la natura stessa del prog.

Perché tanto scandalo? Perché Steven si è allontanato dal genere che lo ha reso famoso per spostarsi verso sonorità più pop, del resto già coi Blackfield aveva flirtato non poco con soluzioni melodiche e formalmente lontane da certo rock impegnato. Poi bisogna dire che con gli ultimi due dischi (tralasciando 4 ½) aveva toccato delle vette di tutto rispetto e conoscendo il tipo c’era da aspettarsi un cambiamento di rotta, si sa che Wilson non fa parte di quegli artisti che amano compiacere il pubblico ripetendosi all’infinito. Così ecco un album di canzoni abbastanza dirette e, se mi passate il termine, semplici.

I suoni sono stratificati e la produzione è molto curata, il nostro ha fatto un lavoro maniacale, infatti il disco sta andando bene sul mercato, molto. In alcuni casi riesce anche a far provare dei grossi brividi come nella seconda parte di “The Same Asylum”, dove mostra i muscoli, ma per lo più ci sono poche parti riconducibili a quanto ci siamo abituati ad ascoltare nella sua passata produzione e alla lunga l’album risulta meno intrigante di come avrebbe potuto essere, anche se non è facile giudicarlo con pochi ascolti.

Per alcuni non sarà facile accettare il nuovo corso del nostro e molti sperano in un dietrofront, personalmente non me lo auguro. Questo disco non è un capolavoro, ma Wilson deve andare per la sua strada e fare quello che gli dice il cuore e quelli che lo amano continueranno a seguirlo. D’altra parte, fatto salvo il diritto di critica, che un artista sia libero di esprimersi non dovrebbe essere scontato? GB

Altre recensioni: Insurgentes; Grace For Drowning; The Raven That Refused to Sing;
Hand. Cannot. Erase.; 4 1/2; The Future Bites; The Harmony Codex

Interviste: 2013; 2015

Live report: 2013; Pistoia 2013

Official Web Site

Artisti correlati: Porcupine Tree; No-Man; Blackfield




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