Steven
negli ultimi tempi è diventato una specie di “pomo della
discordia”, c’è chi lo vede come uno dei musicisti
più illuminati delle ultime due decadi e chi lo vede come un
furbacchione che si aggira nei meandri musicali con consumata malizia,
sfornando prodotti sempre più di facile consumo. Forse la verità,
come sempre sta nel mezzo, in ogni caso Wilson ha aumentato a dismisura
i suoi consensi e da nerd musicale quale era è diventato una
figura musicale di riferimento, sia che lo si idolatri o meno.
Anche questo nuovo album quindi ha suscitato attese, per qualcuno
oggetto di venerazione, per altri una nuova occasione per trovare
conferma delle loro impressioni negative. Ce n’è per
entrambi. The Harmony Codex è un disco di rock elettronico,
non è trip hop ma poco ci manca, non è prog, ma qualche
cosa c’è, di sicuro troviamo molta eleganza, una cura
maniacale dei suoni e brani che si ascoltano volentieri, senza diventare
hit. Personalmente mi interessano poco sia le critiche che gli entusiasmi,
talvolta eccessivi di molti fans, per questo quando devo recensire
un disco non leggo mai altre recensioni alla ricerca di una esperienza
personale di ascolto e quindi di giudizio. Devo dire che a me la carriera
solista di Steven piace, non mi considero un fan, ma apprezzo quanto
sta facendo questo musicista ricercatore e sperimentatore. Oggi penso
che sia vero che Wilson vive un po’ di rendita, l’impressione
è che potrebbe fare di più a livello compositivo ma
è ancora possibile fare qualcosa che stupisca l’ascoltatore?
L’appassionato di musica che non vive di “miti”
ci spera sempre, oggi però è già tanto quando
si può trovare un disco fatto bene e questo lo è. Se
cercate magie forse non è qui che le troverete, mentre se volete
musica raffinata e ricca di gusto allora ecco che questo disco potrebbe
regalarvi delle belle soddisfazioni. GB
Altre recensioni: Insurgentes; Grace
For Drowning; The Raven That Refused
to Sing;
Hand. Cannot. Erase.;
4 1/2; To the Bone; The
Future Bites
Interviste: 2013; 2015
Live report: 2013; Pistoia
2013
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