Finalmente, dopo dodici anni di estenuante attesa, arriva sul mio 
            stereo il nuovo disco dei BOC, l'emozione è grande e la mano 
            trema. Ormai non ci credeva quasi più nessuno: questo lavoro 
            è stato annunciato e rimandato così tante volte che, 
            anche la sicurezza dei fans più fedeli, aveva cominciato a 
            vacillare pericolosamente. La fede nel "culto" rischiava 
            di spegnersi inesorabilmente! 
             
            In tutti questi anni il gruppo non si è mai sciolto e ha macinato 
            concerti su concerti ("On tour forever" recita un loro slogan) 
            con continui cambi di formazione. Oggi la band, che può vantare 
            musicisti straordinari, che antepongono il feeling alla tecnica, comunque 
            sempre molto elevata, sembra aver trovato una nuova stabilità 
            ed è composta da Eric Bloom voce e chitarra ritmica, Donald 
            Roeser voce e chitarra solista, Allen Lanier tastiere (questi tre 
            sono nella band fin dagli inizi), Danny Miranda basso e Bobby Rondinelli 
            batteria. 
             
            Il sound di questo disco conferma pienamente che la vitalità 
            del gruppo non è svanita con gli anni e che, nonostante manchi 
            il songwriting illuminato dei fratelli Bouchard, è comunque 
            riscontrabile una notevole varietà compositiva. Purtroppo sul 
            promo ci sono solo i titoli delle canzoni, comunque la produzione 
            dovrebbe essere stata affidata a Steve Shenk e vari testi dovrebbero 
            essere nati dalla collaborazione con John Shirley, uno dei padri del 
            Cyber Punk. 
             
            L'attacco di "See You in Black", che apre il CD, è 
            micidiale: è una metal song che si inchioda subito nella mentedell'ascolatore, 
            il fraseggio di chitarra è devastante ed è sostenuto 
            da una sezione ritmica travolgente. "Harvest Moon" è 
            più in linea con il repertorio classico del gruppo ed ha un 
            assolo di chitarra strepitoso; Donald col tempo ha acquisito una tecnica 
            immensa (già messa in evidenza su "Cult Classic") 
            e propone degli assoli estremamente vari e di una bellezza sconvolgente. 
            "Power Underneat Despair" è un'altra anthem song 
            che si stampa nella memoria dell'ascoltatore. "Hammer Back" 
            propone un hard rock moderno e massiccio, mentre "Damaged" 
            presenta un inedito (per il gruppo) approccio funky metal decisamente 
            accattivante. Il disco si chiude con una versione acustica di "In 
            Thee" (da "Mirrors") che, pur essendo una canzone molto 
            melodica, è resa tutt'altro che sdolcinata. 
             
            Eric, The Heavy Metal Voice, canta solo quattro canzoni, mentre le 
            altre sette sono interpretate da Donald, che ha una voce molto vicina 
            allo stile dei cantautori yankee, ma che ben si adatta al sound del 
            gruppo. Il punteggio pieno poteva dipendere dalla storia della band, 
            dalla sua importanza, dall'affetto che col tempo ha saputo rinnovarsi 
            continuamente, invece il cento su cento va alla musica contenuta nel 
            CD con la speranza che la crisi creativa si sia definitivamente dileguata 
            e che il "culto" possa pienamente rifiorire. GB 
             
            Altre recensioni: Curse of the Hidden Mirror; 
            Tyranny + Secret; A Long 
            Day's Night; 
            The Symbol Remains; 
            Ghost Stories; 
            50th Anniversary Second Night 
             
            Retrospettiva  
             
            Interviste: 1998; 2008 
             
             
            Live 
            Reportage: Roma 
            2008; Trezzo 2008; 
            2016 
             
            Sito Web 
             
            Artisti correlati: Brain Surgeons; Blue Coupe; Joe Bouchard; Stalk 
            Forrest Group; Albert Bouchard 
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